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“Non di solo pane vivrà l’uomo” (1° Domenica Quaresima Anno C)

Creato il 16 febbraio 2013 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
17 febbraio 2013 “Non di solo pane vivrà l’uomo” (1° Domenica Quaresima Anno C)
 1° DOMENICA QUARESIMA ANNO C
     
Vangelo Lc 4,1-13
Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. - Parola del Signore
RIFLESSIONI
  • Non se avvertite la densità e lo spessore di questa Parola e della liturgia che apre questo tempo di Quaresima. Non siamo immuni dal rischio di dare per scontato quello che ci apprestiamo a vivere.
Il fatto che il Signore prenda sul serio la nostra storia, che poi è la sua , e il fatto che voglia sviluppare in questa storia un progetto, un programma di vita con noi protagonisti, ci induce e ci conduce in questo cammino. La prima cosa che ci è richiesta è di riflettere pregando con il cuore, con la testa e con tutto il nostro essere, per non lasciare cadere nemmeno una briciola di questa ricchezza. Veniamo subito a quello che mi sembra una grazia legata a questo tempo, a questo anno corrente, l’anno della Fede. Questo resti il primo richiamo non per una obbedienza servile, ma cordiale, perché l’anno della Fede significa l’anno di Gesù, l’anno in cui la lezione del passato e del presente è lì per sostenerci. Niente è da buttare via, ma si tratta di raccogliere, di custodire, di vivere quel passaggio che credo sia più rivolto a me. C’è una grazia per ciascuno di noi, c’è una grazia che è per me, che può essere discutibile, ma che devo considerare. Il punto che vi propongo è la coincidenza tra l’azione di Dio nella storia, l’onore e la gloria a Dio e il bene dell’uomo, cioè come non si può distruggere l’una senza distruggere l’altra. Una parola che ho sentito ritornare spesso in questa settimana è questa: noi siamo di Dio e Dio è per noi; portare Gesù significa portare l’uomo, sostenerlo; avere a cuore il bene dell’uomo è al tempo stesso vivere Cristo. E l’uomo siamo noi, sono i nostri vicini di casa, i nostri mariti e le nostre mogli, i nostri parenti, gli amici, gli ammalati, i poveri che incontriamo per strada. E così la crisi di oggi va letta come richiamo a vivere una vita più sobria, più responsabile, più partecipata, cercando di non trarne sempre motivo per fuggire dalle nostre responsabilità e difficoltà. Vedremo in seguito come questo può essere tenuto presente, perché è la realtà che noi viviamo. Questo punto va coniugato con il richiamo della Quaresima, tempo di grazia, di novità e di rinnovamento, parole scontate che chiedono di essere riscoperte. È impressionante vedere come chi si apre oggi alla fede ha un fervore e una intensità che fa arrossire e gioire insieme. Arrossire perché rendiamo nuove cose vecchie e sono nuove perché vengono spezzate, condivise, mangiate e vissute. C’è un legame tra la Quaresima e questa novità. Oggi c’è un po’ di tutto: c’è il disperato, lo scoraggiato , chi sente il peso della situazione, ma c’è anche la promessa e l’invito a darsi da fare, a partecipare.
  • Il richiamo evangelico, con il Vangelo delle tentazioni, ci pone di fronte a richiami già suggeriti e ad altri da riprendere.
C’è una domanda inquietante: come può il Figlio di Dio essere preso di mira dal tentatore? Come può Gesù, come primo atto pubblico, andare nel deserto per essere tentato? Luca è molto preciso nel dire che è lo Spirito Santo a gettarlo nella mischia e a spingerlo di fronte al tentatore. Intanto notiamo che c’è un’ impressionante generosità unita a tanto coraggio e dedizione. Uno poteva pensare che Gesù avesse tutto da perdere. Noi oggi avremmo trovato una scappatoia per salvare l’uno e l’altro. Gesù, invece, affronta apertamente il tentatore, si espone in prima persona allo scoperto. Il Figlio di Dio si sente dire cose che neppure gli uomini avrebbero potuto dire in modo così falso e infido: ‘se tu vuoi …’ . C’è Cristo e l’anticristo; non c’è una situazione tranquilla. Questa situazione di scontro Gesù l’affronta apertamente e la vince. Come possiamo cogliere che Lui ha vinto? Ad un certo punto il tentatore abbandona Gesù per tornare più tardi; e per lui sarà ancora peggio. L’esito finale non è nel deserto di sabbia, ma sulla croce, cioè nella condanna e morte di Gesù. Gesù allora vince o perde? Il punto di incontro sta in questo: Gesù è Figlio di Dio e dell’uomo. Quindi affronta questo non solo per amore di Dio, ma anche dell’uomo. E questo lo si vede nel dialogo tra Gesù e il tentatore. Gesù è tentato perché è Dio fatto uomo, cioè chiama l’uomo per l’uomo. In questi giorni dovremmo ripetere all’infinito la formula: “ Signore, tu solo hai dato la vita per me e nessun altro potrebbe farlo ”. Questa acclamazione non dovrebbe mai morire, perché dice la verità di questo incontro iniziato nel deserto e terminato sulla croce, nella passione, morte e resurrezione di Gesù. La donazione è alla base dell’incarnazione del Signore. Gesù, come uomo, cosa sceglie? Il tentatore ha una proposta abbagliante e la offre: vivi la tua vita per te, riempi le tue giornate di soddisfazione per te, gira il mondo per godere, conquista, raccogli, tieni in mano le redini del potere, sii guida e uomo del giorno…; tutte cose che possono essere vissute con modestia oppure con ambizione; così anche il denaro e il poter entrare in tutti i settori della storia. Il tentatore può essere seguito anche con piccole cifre. Noi possiamo tradire il Signore, e la persona che noi siamo, con poco pur di emergere, pur di essere più degli altri. Solo nella sobrietà, nel non fare del nostro bisogno un tutto, nel vivere nel servizio e nella condivisione si è veri e nuovi. Si può essere tentati in tanti modi e non solo nel deserto, ma anche nel lusso, in un villaggio turistico, nel possesso e non tanto perché li possiedi, ma perché sono l’orizzonte. Il male è nell’orizzonte chiuso e nel mio sogno di essere il meglio e avanti a tutti. Tutto questo ci deve far riflettere. Il Papa Benedetto ha detto: il peso del male sta nel fedele che diventa infedele. A volte anche noi rischiamo di rovinare un ambiente, un’esperienza, un’azione per delle sciocchezze, per cose piccole e insignificanti; vendiamo il tesoro per un piatto di lenticchie. In genere, nel passato era più facile sentir parlare bene della chiesa e un po’ più male del mondo. Ora fa più paura l’incoerenza dei fedeli. C’è un richiamo forte a riflettere su tutto quanto. Al termine delle tentazioni compaiono gli angeli per dare un segno della vicinanza di Dio, che non ha mai abbandonato Gesù, con una presenza non soffocante, cioè senza intervenire di persona nelle risposte clamorose. Prendiamo atto che abbiamo una responsabilità di fronte alla famiglia, alla parrocchia, all’eventuale movimento, alla città, alla chiesa ed è quella di testimoniare il vero volto (che non vuol dire essere senza peccato). Non ci è chiesto di essere perfetti, ma di piangere l’imperfezione, la ferita, la freddezza e tutto il resto. Gesù è tentato anche oggi, in noi; la risposta positiva può venire soltanto da un sì detto a Lui. In questa Quaresima Gesù ci dia la grazia di amarlo di più, di saperlo riconoscere nel fratello e nella sorella. La nostra vittoria è l’amore sincero.
  • Un ultimo punto.
Il Papa, nel suo discorso per spiegare il senso della sua scelta, ha citato la coscienza, dicendo di aver ripetutamente esaminato la sua coscienza davanti a Dio nella preghiera; e su questa base ha preso la decisione dopo aver sentito i soggetti coinvolti nella sua vicenda. Questo suggerisce di curare la coscienza, di far maturare le nostre coscienze, facendo in modo che siano atti veramente umani. Non c’è coscienza che si possa ascoltare in verità se non davanti a Dio che è l’unico che non posso imbrogliare. Posso imbrogliare la mia coscienza, ma non Dio. Si tratta allora di cucire insieme la coscienza e Dio, come Colui che vede nel segreto con uno sguardo di verità. La coscienza non si improvvisa, occorre coltivarla evitando la menzogna della coscienza, che è il convincersi di una verità non vera. Questo permette di sbagliare. Si può sbagliare, non ci è imposto di non sbagliare, ma ci è chiesto di saper ritornare sui nostri pensieri, sulle nostre ragioni per ripensare, rivedere il tutto e cambiare. Invece di essere critici verso gli altri, cerchiamo di esserlo soprattutto verso noi stessi nella consapevolezza che davanti a Dio c’è posto per tutti anche con i difetti, però con molta misericordia. È difficile condividere soldi, ma ancora più difficile è condividere la stima cordiale.
IL TENTATORE ESISTE ED È ALL’OPERA
L’evento delle tentazioni ne è l’espressione più chiara: Satana cerca di sottrarre Gesù al progetto del Padre proponendoGli una grandezza illusoria, attraverso gesti miracolistici.
Gesù vince Satana: non assolutizzando il proprio bisogno, non sottraendosi ai limiti della condizione umana, non cedendo al fascino del prodigioso.
La vittoria di Gesù è anche la nostra vittoria se seguiamo le sue orme e contiamo sulla sua forza.
“Non di solo pane vivrà l’uomo” (1° Domenica Quaresima Anno C)
PREGHIERA LITURGICA 1° DOMENICA QUARESIMA ANNO C
Antifona d'Ingresso Sal 90,15-16
Egli mi invocherà e io lo esaudirò;
gli darò salvezza e gloria,
lo sazierò con una lunga vita.

Colletta
O Dio, nostro Padre, con la celebrazione di questa Quaresima,
segno sacramentale della nostra conversione, concedi a noi tuoi fedeli di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e di testimoniarlo con una degna condotta di vita. Per il nostro Signore...
LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Dt 26,4-10Professione di fede del popolo eletto.

Dal libro del Deuteronòmio Mosè parlò al popolo e disse: «Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Aramèo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio».
- Parola di Dio

Salmo Responsoriale Dal Salmo 90
Rit. : Resta con noi, Signore, nell'ora della prova.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido». - Rit.
Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie. - Rit.
Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi. - Rit.
«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso». - Rit.


Seconda Lettura Rm 10,8-13Professione di fede di chi crede in Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, che cosa dice [Mosè]? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
- Parola di Dio
Canto al Vangelo Mt 4,4
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo Lc 4,1-13
Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. - Parola del Signore

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