Non è lui
di Hannah Sophie
Autore: Hannah Sophie
Edito da: Garzanti
Prezzo: 10.90 €
Genere: Thriller
Pagine: 439
Trama: È sera. Sally Thorning ha appena messo a letto i bambini. Sta guardando la televisione con il marito quando all’improvviso riconosce un nome che non avrebbe più voluto sentire: Mark Bretherick. La notizia è dell’ultima ora. L’uomo ha appena perso la moglie e la figlia. Sono state trovate morte, si sospetta un omicidio-suicidio. Un brivido le percorre la schiena: Sally conosce Mark Bretherick. Quell’uomo è il suo unico segreto, l’unica macchia nella sua vita di moglie e madre perfetta. Con lui ha tradito, ma ha giurato a se stessa di non farlo mai più. Sullo schermo scorrono le foto della donna e della bambina, la voce fuori campo racconta i dettagli della vita di Mark. Tutto corrisponde, tranne l’aspetto. Sally è senza parole… quell’uomo dal viso stravolto non è Mark Bretherick. Ne è sicura: non è lui.
Sally ha una vita normale, un lavoro che le piace, una famiglia normale. Ma una notizia ascoltata distrattamente dal notiziario serale cambia tutto.
Un omicidio-suicidio, madre e figlia trovate morte nella loro casa.
Sally conosce il marito della donna morta, lo conosce perché con lui condivide un segreto….ma la foto dell’uomo che compare in tutti i notiziari di quei giorni non corrisponde a quella dell’uomo che lei stessa ha conosciuto e per poco frequentato.
Sally si sente pedinata, controllata…e la sua paura cresce.
Tanto da portarla ad indagare personalmente, dapprima incontrando il “vero” Mark, poi visitando la scuola frequentata dalla piccola Lucy.
Ma il pericolo è dietro l’angolo…ho trovato molto coinvolgente (da togliere il fiato) la parte centrale, Sally avrà a che fare con una personalità psicologicamente malata e quindi altamente imprevedibile. Leggendo quelle pagine mi sono più volte chiesta come avrei reagito io, cosa avrei fatto, a cosa avrei legato le mie speranze di …..USCIRNE VIVA.
E poi c’è il delicato tema della maternità, a farda sfondo al racconto, quella maternità spesso rappresentata semplicisticamente come un periodo di profondo appagamento per la madre, ma che in realtà per molte può diventare un percorso ad ostacoli o addirittura un incubo senza fine.
Non l’ho mai detto a nessuno, e probabilmente mai lo dirò (a meno che un giorno non mi salti il ticchio di far preoccupare mamma un tantino più del solito), ma credo di avere una dipendenza da Levonelle come certa gente ce l’ha dagli antidolorifici. I miei ormoni saranno completamente andati, ormai, ma non mi importa; diciamo che ne faccio offerta sacrificale, in cambio di quel bene inestimabile che è l’assenza di altri figli.
Poco tempo fa ho avuto modo di leggere un giallo di Agatha Christie e posso dire che non mi ha coinvolto nè tantomeno emozionato come invece ha saputo fare questo romanzo. Si tratta di un thriller psicologico molto ben riuscito. La storia si dipana pian piano, diventa sempre più intricata e cattura il lettore fino all’ultima pagina. La soluzione del rebus viene rivelata solo alla fine, dopo una lunga serie di colpi di scena, che portano continuamente il lettore a doversi ricredere sulle conclusioni da trarre.
Insomma, è il primo libro di Hannah Sophie che leggo e devo dire che è stata una piacevole sorpresa; chi ama il genere non rimarrà deluso. Personalmente credo che in futuro leggerò altro di questa originale autrice.