Non è questo il Paese in cui voglio vivere

Creato il 23 maggio 2013 da Danilo Baccarani @dumbbac
Il comune non si deve far carico delle persone che vogliono mangiare gratuitamente: perchè se è gratuito, qualcuno deve pagare. Chi paga è giusto che abbia. Chi non paga è giusto che si adegui in modo differente. Tutto qui. Serenamente.
Andrea Sala, sindaco di Vigevano


Oggi parliamo di Andrea Sala.
Ma come chi è Andrea Sala?
Andrea Sala è un professore di costruzioni che è entrato in politica ed è sindaco di Vigevano dal 2010.
Cittadina della Lomellina che ha dato i natali ad Eleonora Duse e Giovanni Peroni (proprio quello della birra!), provincia di Pavia (nel 2008 quarta provincia per reddito medio, in Italia), bellissimo esempio di quell'Italia ducale che tante cittadine-gioiello ci ha lasciato in eredità.
Tutto molto bello. Tranne Andrea Sala.

Lui, leghista della prima ora, al centro delle polemiche sugli extracomunitari, sulla mensa vietata ai bambini delle famiglie indegenti, a causa della sua decisione di abolire l'esenzione per l'agevolazione per il contributo alle mense scolastiche.
Insomma, a Vigevano o hai i soldi o fai la fame, o hai i soldi oppure sei una piaga sociale, o hai i soldi oppure ti spacchiamo le gambe nel tentativo di riscuoterli.
Extracomunitario? Piaga sociale.
Ma non tutti. Solo arabi e egiziani, in particolare.
Sei insolvente? Bene, ti spacchiamo le gambe: a livello economico, s'intende.
Beh, come progetto politico, non fa una piega, ma io continuo a preferire il welfare.


Se non ti puoi pagare la mensa, hai diritto solo ad un panino, fuori dalla sala mensa, in una aula ghetto con quelli come te. Poveri.
Niente pasto caldo, niente insalata o simili. Niente. Un panino e basta.
C'è la circolare del comune. Carta canta.
Bambini in età scolare costretti a mangiare un panino, a pranzo, tutti i giorni, per un anno scolastico intero.
Togliere il cibo ai più poveri per risanare le casse del comune.
Credevate di aver visto tutto?

Lega nord, di tutto, di peggio.
I soldi della mensa vorrei versarli io al comune di Vigevano. Rinuncio a una parte della paghetta che mi serve per mantenermi gli studi, per aiutare chi ha meno di me. Non è questo il Paese in cui voglio vivere Gloria Spezziga, studentessa sarda che studia a Pavia


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