Stamattina abbiamo parlato di Atac a livello aziendale, a livello corporate. Questo pomeriggio scendiamo più nello specifico parlando di una stazione che solo ad una analisi superficiale può risultare marginale. Certo non siamo a Termini, certo non siamo a Tiburtina, stazioni che collegano con grandi terminal ferroviari; non siamo neppure a Ottaviano, stazione che vomita le milioni di pellegrini che vanno in Vaticano, o al Colosseo. E non è che queste stazioni stiano molto meglio.
Stiamo però nella stazione della Metro A che connette la underground romana con quelle che dovrebbero essere le S-Bahn di superficie: Ponte Lungo è la stazione di scambio tra la linea rossa e la stazione Tuscolana. E ti pare poco. Significa che sarà frequentata, oltre che ogni giorno da decine di migliaia di romani quotidianamente umiliati, anche da svariate migliaia di turisti e pellegrini. Ecco le condizioni in cui si appresta ad accoglierli. Senza che questo imbarazzi nessuno. Atac, d'altronde, cerca 120 volontari per innalzare il livello di sicurezza percepita. Sicurezza? Una metro scarabocchiata, distrutta, marcia, sfregiata, vandalizzata è - nella mente di chi transita - una metro che non ha, che non può avere controlli di alcun tipo. Se ci fossero dei controlli nessuno si permetterebbe di scrivere sui muri come un cavernicolo decerebrato. E invece la situazione è questa. Inedita a livello mondiale: vi sfidiamo a trovare qualsiasi altra stazione del mondo ridotta in questo modo. Provateci, perderete!