Non è un Paese perfetto (e civile lo è?)

L’Italia non è un Paese perfetto. Ma non c’è da starsene a fare un dramma, non è scritto da nessuna parte che debba necessariamente esserlo. Quale Stato lo è? Però l’Italia potrebbe essere un Paese più civile, questo magari sì. Che la strage di Piazza Fontana resti impunita a 38 anni di distanza è una circostanza piuttosto sospetta. Ho visto Diaz ieri sera. Il film di per sé non è affatto male. Un po’ monco in alcune sue parti, ma lo scopo della pellicola non è quello di fornire spiegazioni sul perché e percome dei fatti del G8 di Genova. Più semplicemente vuole essere la ricostruzione di ciò che avvenne la sera del 21 luglio 2001 nella scuola Armando Diaz. Eppure le mancanze del prodotto, a ripensarci oggi (per quanto in questa vicenda le sentenze abbiano detto qualcosa), appaiono figlie del nostro tempo. Lacunoso, talvolta omertoso. Stefano Nazzi, commentando la decisione della Corte d’assise d’appello sulla strage di Piazza Fontana, ha citato il procuratore Roberto Di Martino: “È una vicenda che va ormai consegnata alla storia, più che alla giustizia”. E l’Italia, in effetti, è un Paese che ha prodotto molto più storia che verità giudiziaria. Non so perché, ma ci trovo delle analogie. Su questi e altri casi.