Il mio amico Marcello mi ha inviato un sms il giorno dopo le elezioni per chiedermi a chi avessi dato la mia prefernza.
La mia risposta: a trascinarmi al seggio, oltre a uno stantio senso civico (e una tessera del PD che giace in qualche piega del mio portafoglio), è stato il desiderio di espremere una preferenza di genere: ovvero, votare per una donna.
Credo che in pochi abbiano ragionato come me, visto che su ottanta consiglieri eletti nel Consiglio Regionale ci sono solo sette donne... Che dire? Forse più che della legge sulle quote rosa c'è bisogno di quella sulle specie protette.