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«Non esistono problemi altrui, tutti i problemi dell’Occidente sono nostri problemi”, Giovanni Malagodi nel 1953

Creato il 18 novembre 2014 da Paolo Ferrario @PFerrario

non ci sono «problemi altrui», tutti i problemi sono nostri, anche il problema della politica interna americana in materia di emigrazione è un problema nostro nel quale noi dobbiamo avere una opinione, sul quale noi dobbiamo influire. Senza parlarne mai pubblicamente forse, ma dobbiamo influire in due modi: discutendo con buoni argomenti e dando a chi discute sufficiente autorità e non col dargli dei titoli più o meno elevati nella gerarchia che non servono a niente, ma dandogli la possibilità di mostrare quello che in casa si sta facendo per risolvere i nostri problemi.
La nostra autorità fuori è in funzione del 110% di quello che facciamo in casa. Noi non contiamo niente in nessuna discussione fuori se non nella misura in cui possiamo dire che in casa stiamo facendo determinate cose. Questo è vero nel campo civile, è vero nel campo militare e questo è il punto in cui siamo più deboli perché non abbiamo mai fatto tutto quello che potremmo in casa e questa è una umana debolezza, ma soprattutto anche molte delle cose che abbiamo fatte in casa non erano e non sono sufficientemente coordinate a quelle che sono le discussioni, le necessità che dobbiamo far valere fuori. Il dire che certi nostri problemi sono “problemi altrui” non è solo una vergogna ma è anche un enorme errore perché si finisce col fare in casa delle cose che non hanno riferimento a quei problemi e col non ottenere poi fuori l’appoggio necessario per risolverli.
E quindi vorrei proprio concludere con queste parole: non ci sono problemi altrui, tutti i problemi dell’Occidente sono nostri problemi e noi di quei problemi, ne possiamo parlare solo in quanto li consideriamo come nostri, anche quando sono prevalentemente altrui, da un punto di vista materiale.

Giovanni Malagodi

dal sito cinquantamilagiorni la storia raccontata da giorgio dell’arti

se serve a qualche cosa quello che può fare l’Italia!».


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