“Non fare la cosa giusta”: così l'uomo egoista dei nostri giorni distrugge se stesso e chi lo circonda di Roberto Martalò

Creato il 15 settembre 2011 da Stefanodonno

Con la pubblicazione di “Non fare la cosa giusta”, ultimo lavoro di Alessandro Berselli, autore sempre più proiettato verso il noir, Perdisapop dimostra ancora una volta la propria volontà di puntare su autori che hanno voglia di esplorare e sperimentare nuove forme letterarie. Claudio Roveri, protagonista del libro, è il tipico uomo medio-borghese di città: incastrato dal proprio senso del dovere nei confronti di alcune regole sociali, è un uomo che reprime le proprie pulsioni per viltà e non per convinzione. Assolutamente attratto dall'apparire a discapito dell'essere (amante dei vestiti griffati, delle belle auto), dissimula la propria infelicità partecipando ad aperitivi alcolici e parlando di vacuità. Sposato con una moglie con la quale è diventato estraneo, padre di una figlia che ama ma con la quale non dialoga, sfoga il proprio disagio e la propria insoddisfazione odiando tutti: dagli extracomunitari ai compagni di scuola di sua figlia, dai giovani universitari ai colleghi di lavoro. La vita di Claudio subisce rapidamente due scossoni: il primo in seguito all'incontro con Luca, psichiatra edonista che lo convince a lasciarsi andare, a fare quello che sente senza pensare alle conseguenze sociali del proprio agire. Così Claudio si lancia in un vortice di azioni irresponsabili che sembrano riempire il suo vuoto esistenziale: sarà proprio in una di queste occasioni che la sua vita subirà il secondo scossone e cambierà definitivamente. Lanciatosi in un'avventura extraconiugale con la bella e benestante dottoressa Ricci, Claudio non risponderà alla telefonata più importante della sua vita: sua figlia Erica è in pericolo di vita e cerca disperatamente un aiuto che lui, preso troppo da se stesso, non potrà concederle. Niente sarà più come prima. Ambientato in una Bologna “vera”, il romanzo punta la luce sull'uomo moderno, sul suo egoismo, sull'incapacità di comunicare e sulla paura dell'altro come riflesso della paura di se stessi. Claudio Roveri incarna perfettamente l'uomo mediocre dei nostri anni e nella sua descrizione, nello svelamento di certi meccanismi psicologici, l'autore è magistrale. Interessante infine la scelta narrativa: lo scrittore sembra prediligere la forma della lettera-confessione che Claudio manda a Erica. Una lettera-confessione che in realtà è più un monologo con se stesso e che crea molto coinvolgimento con il lettore che si identifica come destinatario di questo flusso di pensieri. Scrittore oramai maturo, Berselli dimostra tutte le proprie qualità stilistiche passando da esordi umoristici a generi più tetri con una disinvoltura tipica di chi conosce bene la lingua e l'animo umano.

Non fare la cosa giusta di Alessandro Berselli, Perdisapop, 234 pag, 15€

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