Vi segnalo questo post interessantissimo sul blog di Angra.
Di che parla? Di come ci si può fingere una diciassettene non vedente, inviare un manoscritto inedito e venire subito contattati da un importante editore per la pubblicazione. Ma anche di come si può quindi confessare l'inganno e sentirsi dire che il manoscritto non era poi così valido e che quindi non può essere più pubblicato.
Ovviamente l'esperimento di Angra può essere considerato sotto molteplici punti di vista. Il suo romanzo è stato infine rifiutato perché l'editore si è sentito preso in giro? Forse sì. Ci starebbe anche; io per esempio avrei reagito allo stesso modo. Però, in tal caso, perché prendere la scusa del manoscritto non più valido? Perché non dire semplicemente la verità, ossia che non si prendono in giro le persone? (eh sì, anche gli editori sono persone... sembra bizzarro, eh?)
Insomma, ciascuno di voi si faccia un'idea.
Io me la sono fatta, e le conclusioni a cui essa porta non sono affatto buone.