Non ho fatto la guerra

Creato il 11 settembre 2014 da Giuseppe Bonaccorso @GiuseppeB

Da Infinita nigredo (2013):

Non ho fatto la guerra:
troppo giovane per aver combattuto in patria,
troppo fortunato per non averlo fatto altrove.

Secondo alcuni,
non ho alcuna chance di vendere un opuscolo:
la gente più impegnata vuol sapere del suo passato,
quella meno erudita,
di risa o di soldi facili.

Stare tra le mascelle umide d’una trincea,
nell’ammuffita suite d’un carro armato,
sparare in fronte ad un nemico
(o ancor meglio se ad un commilitone o ad un civile),
ricopiare le stesse lettere ad altrettante amanti,
alimentare o strozzare inutili speranze,
piangere pensando:
a campi fertili (brulli almeno quanto i ricordi),
a donne facili (fin troppe),
ad amici riformati perchè troppo belli,
o, semplicemente,
alla vita, (affatto spensierata),
dei fanciulli adesso in guerra.

Tutto ciò fa di un uomo uno scrittore.
Con dissennata venerazione delle parole,
anche un poeta,
con un gusto sopraffino per mobili e tendaggi,
uno sceneggiatore,
con l’orrido diluito nelle vene,
uno da chiamare solo in casi rari
(preavvisando, comunque,
anche un mutilato démodé avrebbe la sua parte).

Io invece,
che di tutto ciò non posso essere alcunché,
faccio il becchino in un cimitero di battaglia:
seppellisco libri,
taccuini,
penne rotte,
e qua e là il tasto orfano di un’Olivetti arrugginita.

Faccio bene il mio dovere
e la sera bevo vodka rassegnato:
in quest’Europa tanto unita,
di nuove guerre
proprio non se ne vuol parlare…

…e la Storia,
con grande disappunto,
si rilegge la mano senza capirci granché…

Foto di Don McCullough

       

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