Non ho passato la revisione

Da Romina @CodicediHodgkin

Non per vantarmi, ma mi do un sacco di soddisfazioni.

Oggi ho avuto la mia prima visita nell’ospedale nuovo, con l’ematologa nuova.

Cambiano le strutture, cambiano i medici, ma i brillanti risultati sono sempre gli stessi.

Questa è classe.

Sono pochi i soggetti che a distanza di quasi sei anni dalla fine della chemio ancora mietono risultati di questo genere!

Tutto ciò per dire che oggi avevo il controllo ematologico che mi auguravo di passare indenne. Visita. Stetta di mano. Ci rivediamo tra un anno. 

Purtroppo, non ho passato la revisione (come al solito). Quella specie di caffettiera che chiamo macchina passa la revisione e io no.

Allora, tanto per cominciare, mi devo fare una chiacchierata con l’immunologo perché l’ematologa ha ripreso in mano l’ipotesi della sindrome di Sjogren. La sindorme di Sjogren – all’interno dell’ultimo anno abbondante della mia esperienza sanitaria – è un po’ come gli zombie di Stephen King e la peperonata: a volte ritorna. Ora è il momento di cercare di capire se sono autoimmune sì o se sono autoimmune no. Autoimmune forse non va più bene. Ciò detto, a marzo devo fare una tac per vedere un attimino cosa dice quel campione di simpatia del mio timoma. E per rivalutare la situazione nel suo insieme dato che – come ha detto l’ematologa – è la bellezza di un anno e mezzo che non faccio la tac, quindi è cosa buona e giusta rifarla. Dicono che le tac fanno male alla salute. Secondo me, dopo un po’ si diventa immuni. Anzi, potenzialmente credo di essere io un pericolo per il macchinario…

Scusate, com’era quella parola francese? Non me la ricordo, aspettate un attimo che cerco sul dizionario di francese. Ah, si certo, ora ricordo la parola che cercavo: eccheccazzo.


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