Sono in salotto con il mio computer portatile. Cerco di snocciolare sullo schermo i miei pensieri più profondi o semplicemente quello che ho fatto in questi giorni. Ho intitolato il post in modo un po' particolare: “non ho paura”, ed è vero. Sento che è proprio così. C'è un clima di attesa nel mio spirito, un'assenza di paura quasi irreale. Finalmente ce l'ho fatta ad arrivare puntuale per la recita delle lodi a San Nicola. Ho sperimentato quell'aumento di sete di Dio di cui tante volte, soprattutto nell'altro blog, ho parlato. Inoltre è vero, più si prega e più si desidera pregare. È un gran peccato che le parrocchie non recitino pure i vespri separati dalla santa Messa. Sento che il pregare insieme mi ha aiutato tanto ed è stata un'esperienza intensa, gratificante. Meno si prega, meno lo si desidera. Quando esco dalla chiesa mi rincorre quel silenzio che mi ha accompagnato durante la celebrazione e l' assaporo con gusto, come se fosse una caramella prelibata. È chiaro che il diavolo cerchi di ostacolare trovando mille scuse, l'anima che desidera pregare, in vari modi: sonno, ritardi dovuti pure ad incontri buoni, non necessariamente cattivi, o trova modi originali quali l'incastrare la cerniera del breviario! È la perseveranza, la lotta per superarsi che segneranno un punto a nostro favore. Non bisogna cedere alla prima. L'anima che prega supererà con più facilità i propri difetti, inoltre aveva ragione santa Teresina, è più giusto parlare con Dio che parlare di Lui. Chi parla con Lui avrà senz'altro sperimentato la sua dolcezza che avrà richiamato alla memoria nei momenti di aridità e di deserto interiore.Quindi ce l'ho fatta. Questo è il terzo giorno consecutivo che vado a recitare le lodi. Mi accompagna poi, durante la giornata un sonno che sembra vuole indurmi a desistere, a pensare che quello che faccio non è giusto. Che schiavitù dover obbedire ad un corpo! Sento che è quella pigrizia e mollezza di cui ho parlato l'altra volta. Mi mette angoscia dare vinte al mio corpo queste battaglie, mi sarei persa tutte queste sublimità dell'anima, inesprimibili. Dio mi sta ricolmando oltre ogni misura. Se avessi ceduto al mio corpo, sono sicura che avrei perso questa pace e che tremerei di paura per la situazione che sto vivendo... Ma non ho paura. Ho avuto tanti segni dal cielo, da un Cielo che mi ama e sta tifando per me e questo mi consola, perché quello che cerco non sono le ricchezze, ma è sempre il Regno di Dio ad avere priorità nelle mie aspettative. Non è altro. Desidero sempre di più aderire alla sua volontà, non semplicemente fare quello che di materiale ogni giorno mi chiede, ma quello che devo cambiare nel mio spirito per avvicinarmi a Lui e... devo dire la verità: finché si tratta di un ateo, penso sia normale che a lui appartenga una certa mentalità, ma quando intuisco che è un cattolico, la mia sofferenza si fa acuta. Come può non avere priorità Dio nella sua vita? È lampante che costui non abbia mai sperimentato la vera presenza di Dio che non è un bagliore di un attimo di sentimentalismo affogato poi in un mare di egoismo.... Ad ogni modo, quando esco dalla chiesa assaporo ancora quella Presenza confortante e capisco che quella è la lente con cui si dovrebbe guardare gli altri.
Sono in salotto con il mio computer portatile. Cerco di snocciolare sullo schermo i miei pensieri più profondi o semplicemente quello che ho fatto in questi giorni. Ho intitolato il post in modo un po' particolare: “non ho paura”, ed è vero. Sento che è proprio così. C'è un clima di attesa nel mio spirito, un'assenza di paura quasi irreale. Finalmente ce l'ho fatta ad arrivare puntuale per la recita delle lodi a San Nicola. Ho sperimentato quell'aumento di sete di Dio di cui tante volte, soprattutto nell'altro blog, ho parlato. Inoltre è vero, più si prega e più si desidera pregare. È un gran peccato che le parrocchie non recitino pure i vespri separati dalla santa Messa. Sento che il pregare insieme mi ha aiutato tanto ed è stata un'esperienza intensa, gratificante. Meno si prega, meno lo si desidera. Quando esco dalla chiesa mi rincorre quel silenzio che mi ha accompagnato durante la celebrazione e l' assaporo con gusto, come se fosse una caramella prelibata. È chiaro che il diavolo cerchi di ostacolare trovando mille scuse, l'anima che desidera pregare, in vari modi: sonno, ritardi dovuti pure ad incontri buoni, non necessariamente cattivi, o trova modi originali quali l'incastrare la cerniera del breviario! È la perseveranza, la lotta per superarsi che segneranno un punto a nostro favore. Non bisogna cedere alla prima. L'anima che prega supererà con più facilità i propri difetti, inoltre aveva ragione santa Teresina, è più giusto parlare con Dio che parlare di Lui. Chi parla con Lui avrà senz'altro sperimentato la sua dolcezza che avrà richiamato alla memoria nei momenti di aridità e di deserto interiore.Quindi ce l'ho fatta. Questo è il terzo giorno consecutivo che vado a recitare le lodi. Mi accompagna poi, durante la giornata un sonno che sembra vuole indurmi a desistere, a pensare che quello che faccio non è giusto. Che schiavitù dover obbedire ad un corpo! Sento che è quella pigrizia e mollezza di cui ho parlato l'altra volta. Mi mette angoscia dare vinte al mio corpo queste battaglie, mi sarei persa tutte queste sublimità dell'anima, inesprimibili. Dio mi sta ricolmando oltre ogni misura. Se avessi ceduto al mio corpo, sono sicura che avrei perso questa pace e che tremerei di paura per la situazione che sto vivendo... Ma non ho paura. Ho avuto tanti segni dal cielo, da un Cielo che mi ama e sta tifando per me e questo mi consola, perché quello che cerco non sono le ricchezze, ma è sempre il Regno di Dio ad avere priorità nelle mie aspettative. Non è altro. Desidero sempre di più aderire alla sua volontà, non semplicemente fare quello che di materiale ogni giorno mi chiede, ma quello che devo cambiare nel mio spirito per avvicinarmi a Lui e... devo dire la verità: finché si tratta di un ateo, penso sia normale che a lui appartenga una certa mentalità, ma quando intuisco che è un cattolico, la mia sofferenza si fa acuta. Come può non avere priorità Dio nella sua vita? È lampante che costui non abbia mai sperimentato la vera presenza di Dio che non è un bagliore di un attimo di sentimentalismo affogato poi in un mare di egoismo.... Ad ogni modo, quando esco dalla chiesa assaporo ancora quella Presenza confortante e capisco che quella è la lente con cui si dovrebbe guardare gli altri.