Allora una ve la scrivo, tanto basta poca fantasia a ricostruirla visivamente.
Ingredienti
per la pasta: 1 hg. di farina a persona1 uovo a persona+ un cucchiaino l'olio ogni 3 o 4 dosiper il ripieno:ricotta di pecora q.b. 2/3 del totalestracchino o simili 1/3 scarsopochissimo grana grattugiatobuccia di un limone (un limone ogni 3 persone)per il condimento:o una salsa di pomodoro fresca fatta rapidamente solo con pomodoro, olio e sale (se volete il basilico o un po' di mentuccia)oppure lessate le fave fresce e passatele, mescolando poi olio e menta a crudoEsecuzione• impastare bene gli ingredienti per la sfoglia, lavorando bene che la pasta sia morbida ed elastica.• preparare il ripieno mescolando assieme gli ingredienti, assaggiare se garba, sennò regolare di sale e magari di pepe. • lasciar riposare poco la pasta, coperta, e poi stendere (io vado di mattarello, vedete voi), piuttosto sottile.• con un bicchieretto faccio dei cerchi di 5 o max 7 cm. di diametro al cui centro metto un cucchiaino di impasto. Poi piego a metà e chiudo bene premendo i bordi con dita anche umide.• Portare a ebollizione l'acqua e aggiungere il sale grosso.• Gettare i ravioli con mano delicata, e coprire la pemntola.• la cottura varia a seconda dello spessore della pasta e misura del raviolo, ma non dovrebbe sorpassare i 10 minuti, direi piuttosto meno. • Nel frattempo scaldare il sugo.• scolar i ravioli con schiumarola e colino, che perdano bene l'acqua e metterli in piatti caldini, condendoli col sugo. • Spolverizzare di parmigiano e pepe bianco.Qualche arrosticino abruzzese e un po' di asparagi e carciofi sarebbero un completamento perfetto.Comunque questa sera provo i miei gnocchi di ricotta e poi vi dico.Intanto devo procurarmi assolutamente un uovo con sorpresa, mi manca, e un'amica me lo ha anche più fatto mancare ricordandomelo con un sms. Così ho trovato nella memoria quelle mattine pasquali in cui, prima di assalire la focaccia (focaccia veneziana, simile alla pinza triestina, fatta in casa dalla mamma e poi da me per anni fatta nella grande cucina di Venezia), da inzuppare nella cioccolata calda, c'era una breve eingenua ricerca di qualche uovo scintillante di stagnola e colori, nascosto sotto a cuscini e dietro a mobili.