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Non lo sai che non puoi fare niente per gli altri? [Tenera è la notte]

Creato il 04 novembre 2013 da Achiara84 @madamaAly

Non lo sai che non puoi fare niente per gli altri? [Tenera è la notte]

Dick è un giovane psichiatra e Nicole una sua ex paziente. Dopo essersi sposati si trasferiscono in Costa Azzurra dove, grazie ai soldi di Nicole, conducono un’esistenza frivola e agiata e vivono di rendita. Dick abbandona la professione e si lascia andare alla deriva, invece Nicole risorge dai suoi antichi incubi e si trasforma in una donna capace di amare. Il loro matrimonio è destinato al fallimento, mentre molti altri intrecci esistenziali animano le pagine di questo splendido romanzo, considerato uno dei più belli della letteratura americana moderna.

 

Sono tornata a leggere Fitzgerald. E benché molti considerino Gatsby il suo romanzo, io ho preferito questo.

L’aria degli anni 20, la superficialità nei rapporti, il modo leggero di affrontare la vita e le difficoltà, sono le stesse di Gatsby. Ma in Tenera è la notte, Fitzgerald scava più in profondità, i suoi personaggi non sono marionette, hanno spessore, carattere.

Può non piacere il loro carattere, possiamo trovare odiosa Rosemary, fuori dagli schemi Nicole, possiamo odiare Dick per il suo modo sudolo di portare avanti la sua vita, ma non si può certamente tacciarli di “piattezza”.

Tuttavia Fitzgerald non fa “crescere” i suoi personaggi, non maturano, non giungono alla conclusione dell’aridità delle loro vite. E difficilmente cambiano, nonostante le difficoltà che la loro vita di agiati americani gli mette davanti.

E credo che la forza di Fitzgerald sia in questo. Perché gli anni 20 non sono belli come tutti siamo portati a pensare, perché dopo la prima guerra mondiale si assiste a una decadenza generale, di ogni valore, e di quell’economia consumistica. La stessa decandenza di oggi. E non posso fare a meno di pensare che se Fitzgerald scrivesse oggi, racconterebbe la realtà nella stessa maniera.

Forse avrebbe solo più problemi a pubblicare i suoi libri e a tenere la pazzia di Zelda lontana dai riflettori.

 


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