Alfano, attento alle bugie Il bacio di Fini è mortale
Il leader Fli, per uscire dall’angolo, propone un grande polo moderato però non si scusa con gli elettori traditi. L’unità del centrodestra è giusta ma non con lui
Vittorio Macioce - Sab, 10/11/2012 - 15:45Che fai mi riaccetti? Gianfranco Fini osserva quello che sta accadendo nel Pdl e spera di ritrovare una casa. O almeno, ci prova. L’idea è questa: Alfano liquida il Cavaliere e poi tutti insieme si costruisce il grande centro dei moderati. La risposta che arriva da destra e dintorni si può riassumere in quattro parole: tutti ma non Fini. Qui non conta neppure l’opinione di Berlusconi, di Alfano, degli ex colonnelli di An o di questo o quel parlamentare. Qui pesa il no dei suoi ex elettori, quelli che il presidente della Camera ha deluso, tradito, ripudiato. E perso. Quelli che si sono sentiti giudicati dal suo livore, dalla rabbia, dal disgusto. Quelli che ancora ricordano il suo «mi dimetto se la casa di Montecarlo appartiene a mio cognato». E stanno ancora aspettando.
Da quando ha rotto con il Cavaliere, l’uomo in grigio si è perso in lunghe immersioni estive,ha messo su un partitino che non lascia traccia, ha subaffittato un posto letto nell’appartamento di Casini vista centro e si è arroccato sulla poltrona di Montecitorio come se fosse una zattera di salvataggio. È arrivato il momento di riciclarsi. Il problema è che non ha più un capitale politico da spendere.
Potrebbe provarci con Antonio Di Pietro che, in fondo, è un uomo di destra che si è riciclato a sinistra: ricordate le sue posizioni sulle botte alla Diaz di Genova? All'epoca difendeva i poliziotti picchiatori che, con il loro comportamento, hanno offeso il degno lavoro dei poliziotti corretti.
Gianfranco Fini aveva lavorato bene per portare fuori dalle nostalgie fasciste il suo partito... poi si è venduto tutto come Esaù per un piatto di lenticchie... a Montecarlo.