Ora, è ovvio e scontato che il mio primissimo intento dell'incipit, fosse quello di tirarmela per aver frequentato un locale altolocato abbastanza da essere segnalato dal Gambero Rosso, ma giuro che c'è dell'altro, e non è l'evocazione ad un dolce menta e liquirizia del quale ho ancora il sapore nelle papille gustative...
Il fatto è che il primo posto è occupato dal "Miramonti L'Altro", che fu teatro di un romanticissimo compleanno ivi trascorso col mio ex moroso, il Patatino.
Leggi il nome rinomato e ti torna alla mente una piccola e preziosa storia d'amore fatta di innocente evasioni, di parole troppo grosse, di esperienze frenate e di progetti troppo grandi e belli sai...
Il piccolo grande amore per antonomasia.
Quello che non ci credi che possa finire, e che quando finisci non smetti di farti domande e di ricordare sempre e solo la stagione dell'amore, quella che ha i fiori in perfetta sintonia con i colori dei tuoi abiti, quella che non potrebbe discostarsi maggiormente dall'autunno, quella che non conosce freddo, se non quello che ti spinge a farti scaldare i piedi ghiacciolici sotto il deretano di lui...Chissà come si vive senza godere di un quel piccolo grande amore...
Conosco persone che non conoscono questa fortuna.
Giochi di parole a parte mi fanno un po' tenerezza ed un po' pena...Io so di averlo avuto, e so che faceva sforzi per me, come quello di portarmi in un ristorante talmente rinomato da non poterselo realmente permettere, ma mi ci portò comunque, e godette di e con me della cosa...
Oggi che vivo di e per un amore differente, che ha un po' meno poesia nel suo affaccendarsi, che alle volte non profuma di vaniglia ma puzza anche un po' di bruciacchiato e che conosce il grigio in mezzo all'arcobaleno pastello, posso proprio dirmi felice e contenta, perché lo apprezzo e lo difendo, alla luce di quello che è stato quel piccolo grande amore, niente più di quello, niente più...
Ma la domanda è:
Si può vivere tutta la vita di "QUEL" piccolo grande amore?!