Quando Hansen rilascia questo vincolo, l’opera guadagna forza, come avviene quando racconta l’imbarazzo del protagonista nei confronti della (supposta) deficienza mentale del fratello; qui, il contrasto fra il desiderio di non essere assimilato al fratello e il legame affettivo fra i due ragazzi, comunica malessere e proprio questo malessere spinge il lettore a confrontarsi con quanto narrato.
Il resto, sono piccoli episodi di vita quotidiana, che rientrano nel canone classico del racconto dell’adolescenza e che possono al più suscitare condivisione superficiale (“è capitato anche a me!”), ma niente di più. Non piangere finisce quindi per essere un diario illustrato con perizia e sensibilità, soprattuto nella resa delle emozioni attraverso la mimica facciale, ma strettamente personale.
Abbiamo parlato di:
Non piangere
Lance Christian Hansen
Traduzione di Riccardo Zanini
Edizioni Diabolo, 2013
111 pagine, brossurato, bianco e nero – 13,95 €
ISBN: 9788415839477
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