Non prima che siano impiccati - Joe Abercrombie

Creato il 28 aprile 2014 da La Stamberga Dei Lettori
Come si fa a difendere una città accerchiata dai nemici e zeppa di traditori, quando non puoi fidarti dei tuoi alleati e il tuo predecessore è svanito nel nulla senza lasciare traccia? Ce n'è abbastanza da far venire all'Inquisitore Glokta una gran voglia di darsela a gambe, se non dovesse appoggiarsi al bastone anche solo per stare in piedi. Eppure il torturatore dovrà rimanere e trovare le risposte di cui ha bisogno prima che l'esercito dei Gurkish arrivi a bussare alla sua porta. Gli Uomini del Nord hanno violato il confine dell'Angland e ora stanno mettendo a ferro e fuoco quella gelida terra. Intanto il Principe Ereditario Ladisla si prepara a ricacciarli indietro e a guadagnarsi la gloria eterna. C'è solo un problemino: il suo è l'esercito peggio equipaggiato, addestrato e comandato del mondo intero. Nel frattempo Bayaz, il Primo Mago, guida una spedizione di avventurieri in missione fra le rovine del passato. La donna più odiata del Sud, l'uomo più temuto del Nord e il ragazzo più egoista dell'Unione formano proprio una strana compagnia, ma se solo non si disprezzassero l'un l'altro così tanto sarebbero letali. Antichi segreti verranno rivelati. Saranno perse e vinte sanguinose battaglie. Acerrimi nemici riceveranno il perdono, ma non prima che siano impiccati.

Recensione

Appena poco più di due settimane fa vi avevamo parlato del primo volume della saga La prima legge dell'autore britannico Joe Abercrombie. Non prima che siano impiccati riprende la storia immediatamente dove il volume precedente si concludeva: una quest in partenza, la minaccia di un assedio e l'incombere di un enorme esercito di barbari che calano dal nord sulle imbelli truppe dell'Impero.
Novedita il barbaro, il giovane spadaccino Luthar, il logorroico navigatore Piedelungo e la feroce Ferro si ritrovano loro malgrado al seguito del leggendario mago Bayaz, che dopo essersi presentato ad Adua per reclamare il posto che gli spetta nel Consiglio insieme al suo apprendista Quai ha organizzato una spedizione per recuperare un artefatto demoniaco di cui si sono perse le tracce, il Seme. Il viaggio li condurrà letteralmente fino ai confini del mondo, faccia a faccia con temibili creature subumane e con leggende che sfumano nella storia dell'Impero e dello stesso Bayaz.
L'acido inquisitore Sand Dan Glokta, manovrato come sempre dall'Arcilettore Sult, viene inviato a organizzare le difese della città di Dagoska, che i Gurkish, approfittando dell'impegno dell'Impero sul fronte settentrionale, minacciano di conquistare. Sono questi i capitoli più politici della saga, che vedono Glokta destreggiarsi tra capi militari e gilde per consolidare il suo potere sulla città e riorganizzare le difese perché possa reggere a un assalto che non lascia speranza.
A nord, invece, al maggiore West vengono affidate le truppe dell'incompetente principe Ladisla, giusto in tempo per cadere in una trappola di Bethod, l'uomo che è riuscito ad accorpare le inaccorpabili tribù barbare per poi proclamarsi loro re. Distrutto l'esercito, West riuscirà a sopravvivere solo grazie all'aiuto di Tretronchi, Mastino, Tul Duru, Harding e Dow, che privi di una guida poiché ancora convinti della morte di Novedita hanno deciso di mettersi al servizio dell'Impero.

La lettura de Il richiamo delle spade era stata tutto fuorché serrata. Oltre allo stile semplificato da una traduzione maldestra e a una trama assente poiché il volume si costituiva come presentazione e preparazione agli avvenimenti successivi, i personaggi non erano riusciti a uscire dai calchi antieroici in cui l'autore li aveva relegati. Mi ero auspicata un miglioramento nei volumi successivi, che in effetti Non prima che siano impiccati (il titolo è tratto da una citazione del poeta tedesco Heinrich Heine, We should forgive our enemies, but not before they are hanged) dimostra: non solo il ritmo degli avvenimenti in atto è serrato e mantiene ben viva l'attenzione durante la lettura, ma i personaggi risultano maggiormente approfonditi e persino la traduzione è migliorata rispetto al volume precedente. Pesano ancora molto i rimandi alla famosa saga di Martin, non solo in qualche personaggio (Glokta continua a richiamare eccessivamente Tyrion) ma anche nelle situazioni (nell'alleanza delle tribù del nord sotto un unico stendardo per perseguire la conquista delle più fertili terre del sud riecheggia fin troppo Mance "Re Oltre la Barriera" Rayder coi suoi Bruti), con risultati che fanno pendere decisamente l'ago della bilancia su Martin piuttosto che su questo giovane autore britannico.

In ogni caso, per concludere, pur non riuscendo a condividere l'entusiasmo suscitato presso il pubblico italiano da questa saga, che non trovo particolarmente originale né eccelsamente scritta, non posso negare che il secondo volume ha saputo parzialmente superare i difetti del primo e a catturare la mia attenzione tanto da spingermi ad attendere con curiosità la conclusione della trilogia, L'ultima ragione dei re, da poco pubblicata per Gargoyle Editore.

Giudizio:

+3stelle+ (e mezzo)

Dettagli del libro

  • Titolo: Non prima che siano impiccati
  • Titolo originale: Before They Are Hanged
  • Autore: Joe Abercrombie
  • Traduttore: B. Tavani
  • Editore: Gargoyle
  • Data di Pubblicazione: 2013
  • Collana: Extra
  • ISBN-13: 9788898172191
  • Pagine: 703
  • Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 19,90 Euro

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