Non riletture (Il grande Gatsby)

Creato il 09 giugno 2013 da Lepaginestrappate @paginestrappate

Se leggo qui e lì e ululì e ululà, un sacco di gente sta leggendo Il grande Gatsby. Leggendo, rileggendo, scoprendo, rivalutando, svalutando. Eccetera, con tutte le variazioni personali, che per quanto riguarda questo romanzo sembrano infinite.

Ecco, a me le riletture piacciono un sacco. Sono una sostenitrice delle riletture. In genere. Ne faccio spesso e m’è capitato di pensarci, ultimamente, tra i vari “vedrò il film, forse sì, forse no, ma Luhrmann non mi piace, Di Caprio sì, e chissà, e magari quello con Robert Redford, vedremo, se trovo una sera” eccetera. Per l’uso e costume comune che, quando esce il film tratto da un romanzo, tutti vogliono tenere il romanzo stretto tra le dita.

Io però non l’ho nemmeno estratta dalla libreria, la mia copia de Il grande Gatsby. Non la estraggo da almeno dieci anni, da che l’ho letto e m’è piaciuto. Un sacco, ricordo. E a dire il vero non ricordo tanto di più. La trama, più o meno, a grandi linee. Anzi, a piccole linee… decisamente non visualizzabili con chiarezza. Non saprei riassumerla granché.

Non so, con certe riletture scopri opinioni differenti rispetto ad anni prima. Amori che nascono da precedente insofferenza e stupore per un vecchio gradimento, pure, a volte, quasi imbarazzo.

Di Il grande Gatsby ricordo solo questo: una sensazione vagamente inquieta e soffice.

Quando penso al romanzo, mi immagino seduta su un divanetto elegante vestita con un abito da cocktail (che mai ho capito, precisamente, cosa sia un abito da cocktail. Un tempo pensavo fosse un abito rosa, tipo la salsa), con in mano quei bicchieri massicci riempiti con… non so, uno scotch. Quelle cose lì. Quei liquori che, a casa mia, si bevono dopo i cenoni e nei bicchierini piccoli, mentre negli USA si bevono prima di cena nei bicchieri da bibita.

Ho la sensazione che se rileggessi Il grande Gatsby perderei quest’immagine, quest’impressione.

Il tintinnare dei bicchieri, la sensazione della testa leggera e al contempo pesante, come quando bevi qualcosa di troppo forte, una vaga nausea dolciastra, un soffuso brusio di sottofondo.


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