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Non ritirate le autorizzazioni dell'assessorato Urbanistica per nuovi cantieri: non era mai accaduto.

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

ROMA Quattrocento permessi per costruire non ritirati giacciono negli uffici dell’ assessorato all’Urbanistica. E' il numero che fotografa la crisi dell'edilizia nella capitale. E forse il dato che spiega perchè, una parte dei costruttori stiano convertendosi al «cemento ambientalista» che sembra evocare un candidato sindaco proveniente dalle loro schiere come Alfio Marchini: «Basta con le nuove costruzioni.Non ritirate le autorizzazioni dell'assessorato Urbanistica per nuovi cantieri: non era mai accaduto. Roma ha bisogno di tutto tranne che di una nuova espansione di costruzioni - ha dichiarato -. Anzi, vanno vigilate quelle aree che stanno crescendo incontrollate in periferia». Meglio, ha spiegato, dedicarsi a recuperi e ristrutturazioni. UN'ORA DOPO LA FIRMA - Quattrocento permessi per nuovi edifici mai rititati. Un fenomeno che non si era mai verificato nella capitale, dove in passato i costruttori non lasciavano passare neppure un’ora dalla firma di una concessione del permesso al suo effettivo ritiro. E si tratta di concessioni che riguardano non solo la costruzione di nuovi alloggi. L'impasse riguarda perfino demolizioni-ricostruzioni, le più richieste: secondo l’assessorato all’Urbanistica oltre alla scarsa propensione agli investimenti del momento c’è anche una difficoltà di chi dovrà costruire a pagare gli oneri concessori. IL MERCATO E L'INVENDUTO - Così dopo anni di quelle che gli ambientalisti definiscono «cementificazioni», adesso il mattone nella capitale è in pratica fermo. Un argomento che è venuto allo scoperto anche con la candidatura a sindaco di Roma di Marchini: lo stesso candidato, infatti, ha parlato di difficoltà del mercato immobiliare e di una Roma dove va recuperato il già costruito invece di pensare a nuovi metri cubi da creare.
«Il mercato non tira in questo momento sia per una serie di fattori internazionali che dei tassi bancari che sono cresciuti e di una forte tassazione – ammette un costruttore che vuole mantenere l’anonimato -. Vendere una casa è difficile il ritmo di vendita è diminuito. Per tanti anni ci sono stati problemi ad avere i permessi per costruire; oggi non costruiamo più finché non è stato smaltito l’invenduto. Poi nel futuro, chissà
COPPIE E CASE PICCOLE - Oggi tanta gente vive da sola, sottolineano all'Acer: «Ci sono giovani coppie o coppie anziane che non hanno bisogno di case grandi come una volta - nota Batelli -. E in più nei nuovi edifici c' è un notevole risparmio energetico». Secondo il presidente dei costruttori romani c'è anche da calcolare la richiesta non risolta di 30 mila alloggi: in parte di housing sociale e in parte proprio di tagli piccoli: «Essendo rimasti per di più abbastanza costanti i prezzi nel mercato del nuovo – conclude - oggi si compra a prezzi irrepetibili nel futuro. La richiesta è quindi rimasta abbastanza costante: la flessione sul mercato del nuovo è in realtà la difficoltà ad ottenere credito bancario, ad avere i mutui. Diciamo che si sono allungati i tempi di vendita, ma non si sono fermate le vendite».
INVESTIMENTI MENO 7,6% - Tuttavia, secondo i dati dell’Ance la situazione è decisamente preoccupante. C’è un crollo degli investimenti in edilizia del 7,6 per cento quest'anno, e sia i lavori pubblici che l'edilizia privata sono fermi. «Una ricaduta del malato che ci preoccupa moltissimo - ha detto il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti -. Serve più attenzione per un settore che potrebbe essere il volano dell'economia, invece per i costruttori non si fa nulla», aggiunge Buzzetti, chiedendo un allentamento del Patto di stabilità interno per consentire i lavori di sicurezza e manutenzione «di cui il paese HA bisogno».TRATTO DA corsera.it roma 10 dicembre 2012


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