Dopo aver visto True Detective, di notte non guardarete più il cielo stellato con gli stessi occhi. Questo per dire che sì, le serie tv possono cambiare la vita e sì, True Detective è una di queste.
Di cosa parla, questo tanto celebrato True Detective, serie trasmessa negli USA da HBO e in Italia da BOH, ancora non si sa? Presentarla come serie crime non renderebbe giustizia per niente a ciò che è in realtà. True Detective non è tanto un’indagine su una sfilza di omicidi. Sì, ci sono anche quelli. La serie è costruita con la scusa di una storia thriller, uno delle più avvincenti e misteriose degli ultimi anni, ma non lasciatevi ingannare. True Detective è anche e soprattutto un’indagine sulla natura umana. Al mondo ci sono due tipi di persona: quelli come Marty Hart (un fantastico Woody Harrelson) e quelli come Rust Cohle (un Matthew McConaughey over the top). Ci sono quelli che la vita semplicemente la vivono, e quelli che invece ci stanno a pensare sopra, a rifletterci, a farsi delle domande. Ci sono quelli che sanno godersi le cose e quelli che non riescono a separarsi dal loro eterno pessimismo cosmico. Al mondo ci sono due tipi di persona, ma tutti e due i tipi sono in qualche modo destinati all’infelicità. A cercare sempre qualcosa d’altro, qualcosa di diverso. Marty ad esempio ha una moglie e due figlie, eppure gli piace andare a scopare in giro. D’altra parte quando ti capitano tra le mani Alexandra Daddario…
e Lili Simmons, quella che già turba i sonni degli spettatori dell’altra grande serie del momento, Banshee…
…non puoi tirarti indietro. Marty/Woody Harrelson non ci pensa nemmeno a farlo, per quanto la sua mogliettina Michelle Monaghan non sia nemmeno lei niente male. In pratica True Detective è la serie più bella in circolazione con le tette più belle in circolazione. I due fatti credo siano in qualche modo strettamente connessi. E Woody Harrelson è il maledetto bastardo più fortunato in circolazione.
Ma lasciamo da parte le tette e torniamo ai nostri due protagonisti. Nel mezzo del cammin della sua vita e degli anni ’90, il detective Marty si ritrova per una selva oscura, davvero oscura, e come compagno di viaggio per l’indagine della misteriosa e inquietante morte di tale Dora Lange si ritrova non uno come Virgilio, bensì uno come Rust. Uno che non è certo l’anima dei party.
“Sono un pessimista” “Ok. Che significa?” “Significa che faccio schifo alle feste.” “Lascia che te lo dica… Non te la cavi un granché nemmeno fuori dalle feste.”
Dire di più su Rust Cohle non servirebbe. Bisogna vederlo. Rust Cohle è uno dei personaggi più fenomenali e memorabili di sempre, che si parli di tv, cinema o letteratura, Rust Cohle is the man. Questo gioco di contrasti è il punto di forza dirompente della serie. Ok, un sacco di storie incentrate su due poliziotti differenti si basano su questo. Qui però non siamo dalle parti di un action alla Arma letale. Qui siamo, come detto, dentro un dramma esistenziale. I confronti tra Marty e Rust qualche risata la sanno anche regalare, però il loro è proprio uno scontro tra due modi del tutto opposti di vedere la vita. Cosa che non significa che non possano convivere. Anzi, i due true detectives sono talmente diversi l’uno dall'altro da essere perfetti insieme. Ebbene sì, questa è una vera e propria Bromance. In True Detective ci sono un sacco di tette, ci sono un sacco di tette di qualità elevatissima, eppure questa alla fine della fiera è la storia d’amore tra due uomini.
MARTY AMA RUST E RUST AMA MARTY, NA NANNA NANA, NANANA NANAAA
No, non è un amore omosessuale, bensì è il rapporto tra due persone che si completano a vicenda, senza scoparsi a vicenda.
"Cioè, Woody c'ha pure le figlie fighe e la mia invece è morta?
In che mondo ingiusto viviamo?"
True Detective è interpretato in maniera pazzesca, oltre ogni limite, soprattutto da Matthew McConaughey, qui alle prese con la sua prova più estrema, ancor più che in Killer Joe o in Dallas Buyers Club, ha un’ottima colonna sonora e una sigla splendida (“Far From Any Road” degli Handsome Family) ed è diretto da Cary Joji Fukunaga meglio di quasi qualunque film in circolazione, si veda il piano sequenza del finale della quarta puntata, che altroché il Cuarón di Gravity. È una storia tradizionale, la più antica storia del mondo, la battaglia tra luce e oscurità, ma è raccontata con una forza nuova (ogni riferimento a partiti politici NON è voluto), con uno stile talmente letterario e talmente cinematografico da trovare la sua collocazione ideale negli spazi dilatati di una serie televisiva. True Detective è la luce più brillante che illumina il nero del piccolo schermo e, quando avrete finito di vederla, di notte non guarderete più il cielo stellato con gli stessi occhi.