Poche parole che nella loro semplicità riescono ad esprimere un unico grande concetto:
“non si ha mai finito d’imparare!”
Ho sempre creduto fermamente in questo piccolo grande messaggio.
La vita, le cose di tutti i giorni mi hanno sempre dimostrato che tutti noi, indistintamente, qualsiasi cosa facciamo per vivere, per sognare, per amare, per stare in pace con noi stessi, tutti noi, indistintamente, impariamo sempre qualcosa di nuovo.
Questo, naturalmente solo se siamo noi a volerlo, a lasciare spazio, nella nostra mente, alle nuove nozioni, ai nuovi cambiamenti, a nuove proposte.
Certo, se ci chiudiamo in noi stessi, con la convinzione di saper tutto, solo perché abbiamo trascorso anni della nostra vita davanti ai libri, stiamo già innalzando un muro, stiamo cioè ponendo un freno, alla nostra mente, impedendole di memorizzare, assimilare, le nuove conoscenze.
Se ci facciamo caso, qualsiasi cosa intorno a noi cambia, si evolve o degrada, in ogni caso subisce dei mutamenti, il cui essere positivi o negativi, dipende da noi! Da come li vogliamo assimilare o negare.
Dal fatto se vogliamo trarne vantaggio imparando una nuova cosa o vogliamo stagnare in quel poco che conosciamo, anche se siamo esattamente convinti di saper tanto o tutto.
Il classico che sa tutto, il classico che si chiude nelle poche nozioni che conosce, si scosta con tutte le sue forze da tali cambiamenti. Non sente la necessità di provare nuove cose, non li incamera, ne ha paura e perciò, molto spesso ne parla male, solo perché non li capisce.
Fa esattamente il contrario, invece, chi vuole aprire le porte della sua mente a nuove scoperte, a nuove emozioni. Non si spaventa e sa attendere, sa cogliere i consigli senza offendersi (non necessariamente li deve mettere in pratica come fossero legge! In fin dei conti ognuno ha le proprie idee, le proprie opinioni!)
Imparare è molto semplice, ha bisogno di pochissime regole: curiosità, saper ascoltare, pazienza.
Curiosità: perché solo chi è curioso, cerca di cogliere le sfumature di tutto ciò che vede, sente o tocca. Solo chi è curioso, s’impegna a sapere il perché delle cose. Solo chi è curioso ama i cambiamenti perché li vede come crescita evolutiva. Per questo studia, esplora, prova con mano.
Saper ascoltare: che insieme racchiude ascoltare chi parla e leggere (ascoltare chi scrive).
Pazienza: non tutte le risposte arrivano per forza maggiore nel medesimo istante in cui si finisce di porre la domanda. A volte è necessario aver pazienza, saper aspettare!
Quante volte nella nostra vita applichiamo esattamente queste due piccole regole?
Purtroppo non molto spesso!
Purtroppo altrettanto spesso ce ne dimentichiamo!
Questa nostra dimenticanza, ci porta immancabilmente a non capire, a non conoscere veramente e quindi a sentirci esclusi e per difenderci da ciò ne parliamo male, denigriamo ciò che non riusciamo a vedere chiaramente, lo rifiutiamo a priori.
Sarà per il fatto che mi sono presa il titolo di blogger, solo perché scrivo su un blog personale; sarà perché vivo più da vicino il mondo dei blog, la mia mente si riporta in automatico ai cambiamenti evolutivi che dovranno apportare ai blog.
Non tutti sono d’accordo con tali cambiamenti, non li vedono come una nuova esperienza, ma li classificano come un nuovo modo per essere presi in giro. Altri invece, vivono tali cambiamenti come se non gli appartenessero, nonostante scrivano su un blog, chiedono spiegazioni, ma non incamerano, non capiscono che per fare dei cambiamenti in un blog, in una piattaforma, sono necessari dei black out , dei momenti di cattivo funzionamento… Si disperano, si adirano, danno le colpe a tutto e a tutti.
È così difficile uscire fuori dai propri schemi di so già tutto?
È così difficile imparare ad ascoltare ciò che il mondo ci dice per poi riuscire a valutare ciò che è bene e ciò che è male?