Il nostro cervello elabora questi concetti in un’area specifica e nettamente separata da quella in cui si valutano costi e benefici delle cose meno importanti, su cui invece si è disposti a contrattare. I ricercatori hanno monitorato l’attività cerebrale di 32 adulti statunitensi attraverso la risonanza magnetica funzionale per immagini. Al campione sono stati sottoposte 62 coppie di affermazioni contrastanti. Si è potuto osservare che i valori che riteniamo sacri accendono un circuito neuronale che serve a valutare ciò che è giusto e sbagliato. Difatti i volontari, invitati a sottoscrivere alcune affermazioni, se d’accordo, a negarle di fronte a un’offerta di denaro, non accettavano la proposta.Inoltre, nei volontari che rifiutavano di dare un prezzo ai propri valori si è potuta osservare l’attivazione dell’amigdala, il centro di controllo dell’emotività, fatto che sottolinea lo scatenarsi di reazioni come l’offesa e l’indignazione.
L’attività della regione cerebrale associata ai valori irrinunciabili è risultata più intensa nelle persone che fanno parte di gruppi organizzati. Si è giunti alla conclusione che nel nostro cervello esiste una zona che non cede ai ricatti, la zona appunto che riconosce alcuni valori come inviolabili ed irrinunciabili.