Grazie a questo mio splendido lavoro, ieri ho incontrato Pasquale Gravina, campione del mondo di pallavvolo 1990.
Naturalmente non l'ho riconosciuto, come non riconosco la maggior parte delle persone incontrate fino a 2 ore prima, alcune volte anche meno.
Però io c'ero nel 90, mi ricordo con chi ero, dove ero, mi ricordo che abbiamo sollevato i calici in onore di questi sei ragazzoni.
Ora, questo povero ragazzo, Pasquale, mi è alto 2 metri e 2. Meno male che il suo intervento lo abbiamo discusso da seduti.
Al di là dell'incontro emozionante e dell'intervento stupendo (sono anche molto fiera della mia interpretazione), questa occasione ha suscitato in me alcune riflessioni, alla luce della congiuntura economica ancora sfavorevole.
Riflessioni di un'amica tascabile (copyright, B. Centore):
- Pasquale non entrerebbe nella mia Yaris. all'inizio di ogni carriera lavorativa si è spiantati, ti devi accontentare di quello che puoi permetterti. Io sei anni fa ho preso la Yaris. Pasquale si sarebbe dovuto prendere una monovolume.
- Io sto bene in qualsiasi letto. andando fuori per trasferte non ho alcuna difficoltà a trovarmi bene in qualunque letto d'albergo. Pasquale, ahimé, anche a casa sua deve cercarsi un letto fatto appositamente per lui, la povera moglie dovrà trovare tutta la biancheria adatta a quelle proporzioni.
- Se le proporzioni non sono un'opinione, io trovo scarpe in ogni dove e in ogni quando. La paletta che sorregge Pasquale doveva essere almeno un 47, sono problemi.
- Movimenti di letto. Lascio alla vostra immaginazione. Siamo in fascia protetta, non mi posso sbilanciare. Però è un bel casino.
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