Non c’è niente di male nel puntare in alto. Vale a dire: entrare in contatto coi professionisti.
Si ritiene che costoro siano inavvicinabili (a volte è così), e che non abbiano tempo da perdere con chiunque. E spesso è (ancora) così. Aggiungiamo inoltre che non di rado si è inavvicinabili perché si occupano posizioni che non consentono grande libertà di manovra.
Tuttavia, sono molti coloro che hanno una genuina attenzione per il talento.
Il problema è: ne hai uno? Cosa sai fare? Hai delle competenze?
Ma soprattutto: che significa il termine “professionista”?
Non è semplice formulare una risposta.
Per me si tratta di una persona che ha preso sul serio il proprio ruolo. Ha deciso non solo di esserci, ma soprattutto di usare il proprio talento per gli altri. Quindi non perde tempo. Usa quel poco che ha per qualcosa che abbia valore.
Mi rendo conto che “professionista” richiama alla mente la figura di una persona in giacca e cravatta, in un ufficio e con un’agenda chilometrica di impegni. Ma in realtà anche chi ha scelto di essere meno mandria e più persona, è un professionista.
Investe nel proprio tempo per migliorarsi, imparare e condividere.
Soprattutto: imparare. Il professionista è tale se non smette di imparare. Quando lo fa, diventa una caricatura di se stesso. Come dici? È dura?
Sarebbe dura restare curiosi e appassionati? Se ragioni così non sei mai stato costretto a svolgere mestieri che non ti piacciono, e dal quale ricavi zero soddisfazioni e stipendio ridicolo.
Questo è dura.
Se investi in quello che ami, sentirai la fatica, ma andrai avanti. Anzi: sentirai sempre la fatica, l’impegno: ed è giusto che sia così.