Titolo originale: No country for old men.
Anno: 2007
Durata: 117 min.
Trailer:
Tratto dall'omonimo romanzo di Corman McCarthy.
Oggi entro in biblioteca intenzionata a fare scorta di libri, ma uscendo mi fermo nella sezione DVD. Speravo di trovare Memento, per riguardarmelo per l'ennesima volta. Non c'è, quindi faccio passare gli altri titoli, e mi ritrovo in mano 'Non è un paese per vecchi'. Di fama lo conosco, ma non ne so molto. Scopro solo leggendo la custodia che l'Academy l'ha premiato con 4 Oscar. Uuuh, vediamo che cosa li ha conquistati. Di solito non è che io sia d'accordo con loro, ma diamogli una sciàns.
Ecco la vicenda: siamo in Texas, nel 1980. Llewelyn Moss è un uomo comune, a parte il nome chiaramente, non troppo benestante, che un giorno è a caccia. Da lontano scorge qualcosa di strano, si avvicina (giustamente, chi non lo farebbe?) e trova vari pick-up parcheggiati in mezzo al deserto e un numero non indifferente di cadaveri. Sbircia in giro come chiunque al suo posto avrebbe fatto e trova su uno dei furgoni un carico di droga, segno che evidentemente quel ritrovo non era una gita degli alpini. Decide quindi di continuare a curiosare, e si ritrova tra le mani una valigetta con due milioni di dollari. Apriti o cielo. Llewelyn viene rintracciato e inseguito dal 'legale' proprietario del denaro, tale Anton Chigurh, che a sua volta, siccome semina in giro giusto un paio di morti, viene ricercato dalla polizia, nelle vesti dello sceriffo Bell.
La trama è tutta qui, semplicissima. Tizio insegue Caio che insegue Sempronio. A fronte di una storia così lineare, il film va arricchito con altro.
Il principale arricchimento è dato da tre interpreti a mio parere fantastici. Llewelyn è Josh Brolin, talmente cowboy che in ogni scena in cui compariva mi veniva da fischiettare la colonna sonora di 'Lo chiamavano trinità'. Non è stato il mio preferito, ma è davvero bravo.
La veste dello sceriffo Bell è indossata da un meraviglioso Tommy Lee Jones. Potrei fermarmi qui. Ma sento il bisogno fisiologico di mettere per iscritto che ogni lineamento del suo viso, comprese le rughe (SOPRATTUTTO le rughe!) era assolutamente perfetto per questa parte. Ha proprio scritto in faccia: io sono l'uomo onesto, il buono, quello di cui per tutto il film ti puoi fidare. E il modo in cui continua a togliersi e rimettersi il cappello è texanissimo.
Infine, padrone assoluto di tutto il film, è Javier Bardem, aka Anton Chigurh. (No, non voglio parlare del fatto che a prescindere da tutto sia un gran figo.) Già esteticamente è uno dei personaggi più riusciti di sempre. Un taglio di capelli che nemmeno il Ringo Starr dei tempi d'oro, una giacchetta di jeans imbarazzante, degli stivali a cui mancavano solo gli speroni. Il tutto unito al suo viso particolarissimo, è stato un mix geniale. In più, ha dato prova di un'espressività che manco il Johnny Depp dei tempi d'oro. Sembra sempre stralunato, quasi alienato dal mondo con lo sguardo sempre fisso e calmissimo, i movimenti talmente lenti da essere esasperanti. Poi ripete sempre le frasi almeno due volte, si opera da solo, controlla minuziosamente i dettagli..e alla fine, di lui non si sa nulla. Il suo nome è citato una sola volta nel film, non si parla del suo passato, né del perchè voglia i soldi, né del perchè sia così spietato. Ma va bene così, perchè è il suo punto di forza. Enigmaticissimo.
L'inizio del film è uno dei miei preferiti: c'è un lungo (ma non troppo) monologo dello sceriffo, di cui si sente solo la voce fuoricampo che parla della criminalità, mentre passano delle immagini meravigliose del deserto americano al tramonto, o inquadrature ancora più suggestive di quelle fantastiche autostrade americane che passano in mezzo al nulla e che io amo da quando le ho viste per la prima volta in 'Casper'. Tempo 5 minuti e sei già nel vivo della faccenda: inizia il film e c'è già il primo omicidio. E una Mari soddisfatta.
La soddisfazione rimane per tutta la durata del film, perchè c'è della bella azione, che però non dimentica dialoghi intelligenti e divertentissimi, scene che ti lasciano un po' senza parole e altre che ti fanno un sacco ridere. Per dire: a me ha divertito tantissimo l'espressione ebetissima di Bardem, soprattutto dopo i primi due omicidi di notte nel deserto. E mi ha fatto altrettanto ridere la boltgun, ovvero quell'arma ad aria compressa che di solito è usata per macellare gli animali e con la quale Anton apre le serrature. Sia messo agli atti che ne voglio una.
Questo film poi mi ha fatto rivalutare un pochetto (e solo in parte) il doppiaggio italiano. La voce di Bardem era davvero ben resa e anche simile alla sua vociona da omone di Neanderthal. Escludo senza ripensamenti da questa frase la doppiatrice che ha dato la voce italiana a Kelly MacDonald, che nel film interpreta Carla Jean, la moglie di Moss, perchè ha la voce più antipatica del sistema solare.
Parliamo del finale? No, non ne parliamo. Mi ha lasciata senza parole. Parliamo solo del fatto che questo è uno di quei film che guardi e pensi 'Sì, questo è proprio un Film. Un signorfilmconlaeffemaiuscola.'
La sola cosa che un po' mi lascia sbigottita è che gli animalisti riuniti di tutto il mondo non l'abbiano bruciato nella pubblica piazza. Ma è stato meglio così.