Prendendo una long tail boat (le tipiche barche dalla ''lunga coda'' e con una elica del motore esterna quasi orizzontale) si arrivava a Koh Yao Noi in un'ora dal Phuket (Bang Roh Pier) e dopo una breve sosta alla gemella Koh Yao Yai.
Siccome ho caricato in barca anche lo scooter e' stato facile esplorare subito l'isola. Il giro completo, una ventina di chilometri, non e' possibile perche' l'estremita' settentrionale e' un promontorio roccioso tipico della baia di Phang Nga. In pratica qui le isole sono degli spuntoni di roccia con un pezzetto di jungla, una spiaggetta e spesso una laguna al centro. Dei micro paradisi tropicali insomma, come l'isolotto di Koh Du Yai nella foto. Uno di questi ''faraglioni'' e' famoso come ''James Bond Island" per un film del 1974, l'Uomo dalla Pistola d'Oro, della famosa serie dell'agente segreto di Sua Maesta'. Un'altra isola Phi Phi, e' invece arcinota per ''The Beach'' con Di Caprio, oltre che per le vittime del disastroso tsunami del dicembre 2006.
Entrambe le destinazioni sono diventate troppo di moda per i miei gusti e quindi le ho evitate.
Koh Yao Noi, invece, e' rimasta abbastanza integra, nel senso che il turismo e' rimasta un'attivita' marginale rispetto all'economia dell'isola fatta di alberi di caucciu' (gomma) e di pesca dei granchi. Ci sono resort, ma molto discreti. L'isola e' mussulmana, 3 mila abitanti, e quindi non c'e' una vita notturna tipica di Phuket. In questo periodo di ''bassa stagione'', con monsone di sud est che rende il cielo meno blu' e il mare meno limpido, non c'e' quasi nessun turista. Pace e tranquillita' assoluta.
Cose da fare? Camminate nella giungla tra le piantagioni di caucciu' e l'odore forte del lattice che viene pressato in specie di tappetini. Nuotate al largo, meduse permettendo, in un mare quasi sempre piatto (niente snorkelling pero'). E escursioni in kayak nelle isolette vicino alla scoperta di spiagge bianche e anfratti rocciosi nascosti dove riposare osservando martin pescatori e pesci volanti....