Non solo una comunità di viaggiatori

Creato il 11 maggio 2011 da Minerva Jones
Oggi vi parlo di CouchSurfing (ma potreste anche considerare le realtà analoghe di HospitalityClub, BeWelcome ecc.), una comunità estesa in tutto il mondo - anche nei luoghi più inaspettati, vedi le basi in Antartide - con lo scopo di ospitare gratuitamente altri viaggiatori della comunità.
L'affermazione ricorrente tra i membri è che "un estraneo è solo un amico che non hai ancora incontrato" e - nella condivisione anche di pochi giorni di convivenza sulla base della gratuità - lo diventerà, contribuendo a quel cambiamento verso un mondo migliore, un divano alla volta che è il motto alla base della stessa organizzazione.
La premessa è quella del 'dono' gratuito verso persone che ancora non si conoscono, dando loro appoggio logistico o ospitalità in casa propria affinché non si sentano - come stranieri - estranei a un posto (con il relativo smarrimento e senso di inquietudine). Dono che può esprimersi nell'agire come guide informali e nella condivisione di un caffè e quattro chiacchiere col nostro 'ospite' così come nell'aprire le nostre case - ma anche le nostre tende, roulotte, centri occupati, giardini, cascine, casette sugli alberi o trenini del luna park se ne siamo i custodi (sì, ci sono anche soluzioni abitative di questo tipo tra i membri) - per offrire una doccia, la possibilità di cucinare e/o un letto (o un divano) a chi appunto, membro della comunità, è in viaggio.
In tale modo, gli ospiti non saranno più solo turisti - che potrebbero fraintendere completamente l'identità del luogo attraverso la mediazione di tour operator che mirano spesso alla standardizzazione dell'offerta per la sicurezza emotiva della clientela ("i nostri villaggi sono uguali dappertutto!", li canzonava uno spettacolo teatrale alcuni anni orsono) - ma potranno godere dello sguardo su un luogo accompagnati da chi lo abita, e quindi con una visione 'dall'interno' - locale - forse meno ricca di puntuali informazioni storiche del tour guidato, ma certo più impregnata del vissuto, delle sensazioni e dei ricordi del nostro accompagnatore.
Per come funziona CouchSurfing vi rimando al loro sito: tutto è gratuito e libero, sulla base della propria disponibilità e delle proprie regole, con un sistema di sicurezza per la verifica dei membri che - se non la può garantire al 100% - è definito comunque in termini di referenze/garanzie/fiducia reciproche tra i membri che si sono già conosciuti/ospitati di persona e tra i quali, frequentemente, nascono poi amicizie durature. Vi sono inoltre gruppi di discussioni e un motore di ricerca interno che vi permette vi mettervi in contatto con persone con vostri stessi interessi nel vari posti sulla base di parole chiave, età ecc.
Ovviamente, come nella vita reale, vi sono anche alcune pecche, tra cui il fatto stesso che tale modalità di viaggio sia divenuta estremamente popolare, cosa che dà grossi problemi di gestione anche informatica del sistema - quasi tutti, tranne i fondatori, lavorano gratuitamente all'ottimizzazione dello stesso - così come il fatto che ora sono presenti moltissimi membri con profili inesistenti o fake (attenzione!) per non parlare dei più frequenti viaggiatori a scrocco che pensano alla communità come a una soluzione gratuita a un ostello - e che quindi vengono gentilmente mandati a rileggersi le premesse della comunità ogni volta che esordiscono con un "ehi, vengo da te stasera!" - e si comportano con conseguente grave arroganza che nulla ha a che fare con la filosofia di base (in cui per esempio, di norma, si offre qualcosa - una cena o anche solo una birra - a chi ti ospita per ringraziarlo).
Minerva ospita così come viaggia con una certa frequenza attraverso questo sistema, e sinora ha avuto solo ottime esperienze. Molte sono diventate forti amicizie. Quand'anche non lo sono diventate, ha potuto apprezzare conversazioni meravigliose sulle vite altrui e su altri paesi che raramente vengono veicolate dai media ufficiali, ha guardato con gli occhi di chi la ospitava posti intrisi di memorie personali, ha mangiato cibi inediti in locali che altrimenti non avrebbe mai scoperto.Ce ne sarebbe già abbastanza per essere felici di far parte del progetto, ma ci sono momenti in cui Minerva, grazie allo stesso, si rifà pure gli occhi - come quando giovini ospiti 30enni abbronzati e a torso nudo preparando d'estate nella tua cucina deliziose colazioni dal profumo suadente. Accade anche questo e naturalmente basta per stamparti in viso un enorme sorriso :-D
[PS. So già cosa pensate: "l'ospite è sacro". Siamo d'accordo - ma no: Minerva non gli/le si dà. Possono accadere sintonie come nella vita reale, ma non è quello lo scopo, né il modo in cui lei partecipa al progetto. Fate attenzione perché - se aderite a questa comunità - questa cosa vi deve essere ben chiara ;-) ]

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