Non son degno di tre

Creato il 07 luglio 2014 da Fedetronconi

“Ci siamo baciati, abbracciati, lei ha pianto, io ho smesso di piangere, finché poco a poco il terrore si è insinuato nella mia mente. Diventerò padre per sempre. E se fallissi? E se fossi un pessimo padre? E se non amassi mio figlio? E se…
Mi ci erano voluti tre tentativi per superare l’esame per la patente – e avevo studiato molto – ma per la paternità non esisteva manuale e avevo una sola possibilità per far bene.”

(da “Non son degno di tre”, Longanesi)

Posso permettermi? Finalmente un libro che parla della paternità. Condivido il pensiero di Massimo Recalcati – psicanalista e fondatore di Jonas Onlus – che ha avuto il coraggio di dire le cose come stanno: la famiglia sta cambiando e anche tutte le sue dinamiche interne. Il ruolo di madre e padre è diverso rispetto alle generazioni precedente. Fiumi di inchiostro sono stati spesi sulla maternità e il ruolo della donna. Ma cosa succede ad un uomo quando all’improvviso si trova davanti alla prospettiva concreta di diventare padre?

Essere un uomo degno di tre non è facile, soprattutto se stai ancora cercando di imparare a essere degno di due. Ecco a voi Harry Spencer, professore di storia poco più che trentenne, amante del cibo spazzatura e dei cocktail dai nomi (e dagli ingredienti) più astrusi, disordinato cronico e terrorizzato dalla prospettiva di diventare adulto. E quando sua moglie Emily gli annuncia che presto (troppo presto!) arriverà un bambino, Harry non sa come affrontare la notizia. Il ruolo del futuro padre lo imbarazza e lo angoscia. Soprattutto se le tentazioni sono appena dietro l’angolo, e vestono i succinti panni di una conturbante ex fidanzata. Harry ha le spalle al muro, perché deve prendere la decisione più importante della sua esistenza: crescere e prendersi cura di un’altra vita, anzi di due vite, che non siano la sua, oppure soccombere al richiamo delle fantasie adolescenziali.
Brutalmente sincero, esilarante e commovente, Non son degno di tre (Longanesi) è il diario di viaggio di un irresistibile imbranato, nel quale moltissimi di noi – uomini, ma anche donne, che non si rassegnano a ’diventare grandi’ – non mancheranno di riconoscersi.

Un libro frizzante, ironico e vero, nato dalla reale esperienza dell’autore, Jon Rancem che ha vissuto la sua prima volta padre con ansia e confusione. Dubbi e domande del protagonista seguono il lettore pagina dopo pagina cercando una risposta che solo i fatti possono dare. O forse ad alcune domande risposte non ce ne sono: solo vedersi in quel ruolo, misurarsi, concede risposte. E Harry lo scopre strada facendo. lasciandosi andare, lasciando andare il figlio che c’è in tutti noi e lasciando un giusto spazio al genitore. Solo creando questo spazio ci può essere una paternità. Un libro da non perdere.


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