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NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – 2001: Odissea nello spazio

Creato il 20 gennaio 2014 da Fabioeandrea

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Iniziarono a circolare delle voci circa la realizzazione questo film già dal lontano 1966, quando Kubrick lesse praticamente l’opera omnia di Arthur C. Clark (aveva sempre avuto un debole per le storie horror o fantascientifiche) e lo contattò per cercare una collaborazione.

Collaborazione che, per l’appunto, portò alla nascita di questo CAPOLAVORO.

Così, nel 1968, in mezzo a una fiumana di film mediocrissimi, uno più trash dell’altro (alcuni portavano anche la firma di Andy Wharol ed erano inenarrabili come Flesh oppure erano di Jesús Franco e avevano come protagonista Romina Power… e ho detto tutto… chi è esperto LO SA!), arriva la novità più succosa… ed è subito IL MIRACOLO!

2001 – A Space Odyssey, questo il suo titolo originale, arriva dall’America e dalla Gran Bretagna e, praticamente, si porta via tutta l’attenzione degli spettatori e della critica mondiale abbandonandoli a quello che non è un mero film ma, un trip psichedelico e straordinario (fatto con robbba buona, eh!) che si accoda alla lista di CAPOLAVORI (e sono tanti!) di Stanley Kubrick. Una pellicola che diventa subito una rivoluzione sia per il cinema in senso lato che per il genere fantascientifico nel quale essa è sistemata e che, ancora oggi, non smette di scatenare risse e pestaggi fra chiunque l’abbia visto almeno una volta… Perché c’è sempre qualcosa su cui litigare, dopo aver visto 2001 – Odissea nello spazio!

Pura filosofia firmata da Kubrick.

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – 2001: Odissea nello spazio

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – 2001: Odissea nello spazio

Ma perché è un CAPOLAVORO?

1. La storia. La storia è incredibile. E potrei anche fermarmi qui, ma visto che sono di buon umore, continuo. Tratta da quella mente geniale della letteratura inglese che era Arthur C. Clarke e da quell’altra mente geniale che era Stanley Kubrick, 2001 – Odissea nello spazio si basa su un raccontino di fantascienza del 1948 intitolato La sentinella e che Clark aveva scritto per partecipare a un concorso letterario indetto dalla BBC (concorso che, oltretutto, non aveva neanche vinto). La storia parte dal ritrovamento sulla Luna di un misterioso monolite nero. Da qui in poi, la sceneggiatura (scritta a quattro mani e non senza qualche momento di violenza) cerca di prendere in esame l’avvento di un imminente balzo tecnologico compiuto dall’umanità che era passata da essere un ibrido scimmiesco a un homo sapiens… e poi chissà cos’altro fra astronavi, pianeti, cosmo, tecnologie ma, anche poesia visiva e auditiva… e sempre quel cazzo di monolite nero in mezzo alle palle che te lo ritrovi anche in camera da letto!

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – 2001: Odissea nello spazio

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2. La musica. In origine, le intenzioni del buon Kubrick era mooooolto diverse per quello che riguarda la colonna sonora. Il regista, infatti, aveva scelto di far firmare il commento musicale del film ad Alex North che aveva già lavorato con lui in Spartacus del 1960. Però, avvenne che la musica classica d’atmosfera che accompagnava informalmente le riprese sul set, lo convinsero a fare a meno di North e a utilizzare, invece, autentici brani classici. North si incazzò parecchio, ma questo non lo fermò dal far uscire il commento musicale che aveva già pronto sul film con il titolo Alex North’s 2001. Posso dire che io sto con Kubrick… e che a me Sul bel Danubio Blu mi garba parecchio.

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – 2001: Odissea nello spazio

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NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – 2001: Odissea nello spazio

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3. La regia. Stiamo parlando di Stanley Kubrick. STANLEY KUBRICK. K U B R I C K. Un diavolo con la macchina da presa che è stato capace di catturare una visione del futuro che non si discosta totalmente dal nostro presente. Complesso, innovativo, di una bravura registica che neanche più esistono le parole per descriverla, compì il miracolo di mostrarci uno stralcio di come sarebbe avvenuto il nostro progresso. Come ho già detto prima, si parte dallo stadio bestiale e poi si arriva a quello umano, concludendo con l’ambiguo finale tecnologico con tanto di bambino delle stelle che orbita intorno alla terra. Ve l’avevo detto che era un trip! E il gusto geometrico?!? Può un regista, con un solo fotogramma trasformare un osso lanciato in aria da una australopiteco-o-giù-di-lì in un’astronave? Si può! Così come può far incutere il terrore dello spettatore mostrandogli un occhio immobile e rosso del computer Hal 9000, impazzito e ammutinato. Coniugando con inventiva tecniche artigianali a sofisticatissime soluzioni di ripresa… signori, il viaggio allucinogggggeno è servito!

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – 2001: Odissea nello spazio

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4. Hal 9000. Forse il vero protagonista di questo film assieme al monolite nero. È il nome del crudele computer di bordo che si ammutina all’uomo. «Nessun calcolatore 9000 ha ami commesso un errore o alterato un’informazione. Noi siamo senza possibili eccezione di osorta a prova di errore, incapaci di sbagliare». Sì, come no! Poi te lo ritrovi in casa come Marge Simpson che cerca di uccidere tuo marito e i tuoi figli!

NON SONO I BELLISSIMI DI RETE 4 – 2001: Odissea nello spazio

5. Effetti speciali. 2001 – Odissea nello spazio è principalmente effetti speciali. Un balzo in avanti in questo settore che ha portato il cinema a fare un passo in avanti verso immagini di eccezionale realismo e perfezione. Un’operazione gigantesca, lucida e personale che è dovuta, anche in questo caso, tutta alla mente di Kubrick. Un esempio? Le sequenze dell’alba dell’uomo che aprono il film e che sono interamente girate nello studio di Shepperton, dove Kubrick progettò con i suoi tecnici un sistema definito front-projection, rimasto di uso comune fino al recentissimo avvento delle tecnologie digitali e che, grazie al quale, l’immagine di sfondo viene proiettata in parallelo all’asse di ripresa (e non, come accadeva prima, retroproiettata su uno schermo semitrasparente alle spalle degli attori)

Fabio Secchi Frau


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