Non sono sòle si raddoppia

Creato il 18 giugno 2014 da Nereia @LibrAngoloAcuto
Per cui, buongiorno! Dovrei dire buonasera dato che scrivo questo post in penombra, nella mia stanzetta polverosa, alle dieci di sera. Ma il post lo pubblico di mattina e quindi buongiorno.
Ho già parlato abbondantemente di Non sono sòle qui e qui, quindi sapete già di cosa sto parlando. Giusto? Giusto. E se non lo sapete ve lo riassumo. In una notte buia ma non tempestosa – mi pare che non piovesse e comunque non era poi manco troppo notte – mentre io buttavo un occhio su Twitter e con l'altro stavo attenta a preparare una frugale cena, si è intrapresa una discussione sui libri brutti. Partecipava una cifra di gente, come al solito quando l'argomento è "caldo", e alla fine si è trovata in mezzo anche gente che magari era in altre faccende affaccendata. Nell'euforia del momento, @LeggendoLibri, @SabatelliPino, @recerusse, @DilettieRiletti e Massimiliano Timpano – uno dei due @chiusoperkindle – (e chissà chi sto dimenticando) hanno buttato in mezzo anche @libribarPallott (che sarebbe Libri & Bar Pallotta, un bar libreria che si trova a  Ponte Milvio). Il quesito della vita era "che fare dei libri brutti?". Eh, appunto, che farne? Regalarli a chi ci sta antipatico? – sebbene questa sia una delle cose che mi piacerebbe tantissimo fare, fortunatamente chi mi sta antipatico viene subito depennato dalle mie amicizie, e va da sé che non sono tra gli invitati agli eventi sociali da lui/lei organizzati. Non potrò, mio malgrado, mai gioire quindi di aver rifilato una sòla consapevolmente. Dicevamo. Che fare quindi? Liberarli nel primo cassonetto disponibile? Giammai. Io, almeno, non sono in grado. E quindi che si fa? La risposta arriva spontanea: scambiare i nostri libri brutti con i libri brutti degli altri. Non si dice, per caso, "non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace?" (Il detto rielaborato da me è invece "non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che è mio", ma questi sono inutili dettagli, manco troppo pertinenti). È nato così, con questa filosofia, il primo Non sono sòle, evento al quale ho partecipato lo scorso 17 maggio. Tra torte, risate e caffè mi sono divertita un mondo e mi sono accaparrata due sòle (di cui spero di parlarvi presto). Carmelo – l'impavido libraio di Libri & Bar Pallotta – dando prova del suo coraggio, ha deciso di raddoppiare. Poi questa cosa me la faccio spiegare in separata sede. Si tratta di puro masochismo altro che eroismo. Secondo me non ne è consapevole, possiede ancora l'ottimismo degli ingenui... Quelli che ancora non sanno che un gruppo di blogger-fanatici-fancazzisti-lettori è difficile da gestire. Non divaghiamo. E quindi sono qui per dirvi, abitanti di Roma e ditorni, che siete tutti invitati alla nuova puntata dell'evento dell'anno. Sì, vabbè, mi sto allargando ma questa è casa mia e me la tiro quanto mi pare.
In occasione di Letti di notte, la notte bianca della lettura in Italia, il 21 giugno si terrà quindi il secondo appuntamento di Non sono sòle che, lasciatemelo dire, questa volta ha un programmino niente male (che potete consultare qui). Ospiti importanti, autori, blogger, finti blogger, lettori e blogger dalla doppia personalità (come me, ad esempio, che sono blogger sia qua che da un'altra parte, ma non vi dirò dove... e se lo sapete non svelatelo ché ci tengo all'anonimato) si riuniranno per parlare di libri belli e di libri brutti. Per questo secondo incontro, si sono anche decisi due titoli da leggere per poterne parlare insieme: L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio di Haruki Murakami e Gli eroi imperfetti di Stefano Sgambati. Gli eroi imperfetti non ce l'ho fatta a leggerlo e non perché sia brutto eh, ma perché non ho avuto il tempo materiale per leggerlo. Eh lo so, avete ragione, sono una pessima alunna. Al liceo, infatti, ero seduta sempre all'ultimo banco. Murakami, invece, l'ho quasi terminato e ve ne parlerò dopo sabato, con calma e senza ansia da prestazione. E quindi, libri brutti, presentazioni libresche, reading di autori e vere e proprie discussioni da club del libro. Il tutto piacevolmente condito da fiumi d'alcol e pizze, tramezzini, torte e i miei cupcake o le mie crostatine, o una bella torta della nonna o tutto insieme. Insomma, il menu è ancora presto per svelarlo. Posso invece fare due cose: scusarmi in ginocchio sui ceci perché devo ancora recensire Quando il diavolo ti accarezza di Luca Tarenzi, che mi è piaciuto assai, e chiedere perdono per ciò che ho scritto in questo post. E dire che non sono nemmeno ubriaca.

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