Non sono stanca.
No, no, è solo un'idea, un'impressione fugace.
È che ogni tanto bisognerebbe poter delegare la notte a qualcun altro.
Lui fa quel che può, ma tanto lei vuole Me-Me, soprattutto quando sta male, come la notte scorsa.
Maledetto quarto dentino, io e mia figlia siamo molto più testarde di te. Vieni fuori, se ne hai il coraggio. Fai vedere di che smalto sei fatto (ah ah ah).
È il non sapere come andrà la prossima notte che sfianca. Azzardarsi a restare alzata fino alle undici, quando lei già dorme da un'ora e mezza, è oltremodo rischioso. Ma si sa, la Pimpa ama il rischio, così ieri sera ho passato del tempo allegro con i nostri amici e poi, non paga, sono rimasta alzata un'altra oretta.
Oggi barcollo come un'ubriaca e scrivo anche peggio, come non facevo da mesi, quando tutto sembrava così difficile e avrei consegnato la Purulla alla prima coppia di buona volontà, senza troppi rimpianti.
Adesso no, adesso sono innamorata di lei, mi fa star male sentire che soffre e vorrei solo che stesse meglio. Nel frattempo si arriva alle quattro del mattino senza praticamente aver chiuso occhio. Ero talmente disperata che l'ho fatta dormire nel lettone, e siamo svenute così, abbracciate e infreddolite, fino al mattino.
IlMioAmore, sconsolato, se n'è andato sul divano.
Incrocio le dita che stanotte vada meglio.
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