Non Ti Fermare! posted by Anna De Rosa

Da Parolesemplici

“Sti lazzaroni!!…ma se pensano di fermarmi …mmm…questa volta non mi fermerò!”

Questo pensava Peppe quella mattina di un memorabile,ci sperava sia per lui ,che per la sua famiglia ,che per tutta la cittadinanza…era un primo maggio! Quanti primi maggio c’erano stati nella sua giovane vita? esattamente 32! ma questo era davvero speciale e doveva essere memorabile come quello di quell’anno in cui a suo padre nel giorno dedicato ai lavoratori, l’Azienda e il Sindaco avevano dato una medaglia al merito e regalato una vacanza organizzata gratis per tutta la famiglia!Suo padre era impeccabile nella divisa tirata a nuovo dalla lavanderia ,era commosso ,era impostato nello status di  uomo tutto di un pezzo, uomini di una volta con valori e moralità!

Aveva salvato da una catastrofe non annunciata sia il bus che guidava che la gente che ci portava su…ed erano in tanti quel giorno, faceva caldo e famiglie intere andavano al mare col bus.

Tutto sembrava tranquillo quella mattina, ma ben presto il padre si accorse che c’era qualche problema ai freni, non tenevano e si avvertiva un leggero puzzo di bruciato! Cavolo! la via da percorrere era tutta in discesa !! ci sarebbe stata una tragedia!! Ma lui pronto di cuore e di riflessi,pensò bene a non mettere agitazione fra i suoi passeggeri e si inventò che quella mattina il bus avrebbe fatto un nuovo percorso, d’altronde tutti dovevano andare al mare, fu convincente, nessuno si allarmò e né protestarono.Peccato che alle fermate la gente imprecasse e lo rincorresse, anche meravigliati dal nuovo percorso del tram N°10.Arrivato a destinazione prese a rallentare fino ad arrivare alla fermata dove sapeva che c’erano gommoni depositati per attutirne l’urto.

Tutto filò liscio,i passeggeri erano stati portati a destinazione e lui  potè avvisare i suoi colleghi e superiori .Questi erano già stati allarmati da telefonate  di utenti inferociti dal non passaggio del mezzo pubblico, erano tempi tecnologicamente arretrati e le comunicazioni erano difficili, ma quando si seppe l’accaduto e verificarono lo stato dei freni del mezzo,tutti dando pacche sulle spalle al coraggioso conducete ,lo guardarono con altri occhi: era un eroe! E pensarono di premiarlo…

Ora erano passati anni ,suo padre era in pensione e lui Peppe era disoccupato,si sentiva un fallito! aveva fatto mille lavori precari, ma se hai famiglia e mutuo , hai bisogno di certezze e  ci aveva tentato ad entrare in azienda, aveva la patente giusta, amava attraverso suo padre quel lavoro: conducente di bus.Aveva fatto il concorso ,l’aveva superato era in lista ma davanti a lui ce ne erano 3000!Era arrabbiato e deluso,suo padre da buon sindacalista non aveva voluto raccomandarlo e scendere a mezzucci che riteneva ignobili, e gli aveva fatto fare il concorso ,forse speranzoso nel tacito buon senso dei dirigenti …ma Peppe ormai aveva deciso :quel giorno avrebbe sequestrato un bus e l’avrebbe guidato per tutta la città a dimostrare la sua competenza pratica nel guidare un bus!Così quel primo maggio s’era svegliato con una luce nuova,aveva fatto colazione ,aveva salutato la madre con un bacio ( ah dimenticavamo di dire che la moglie stufa di suoi strani comportamenti l’aveva cacciato di casa!) ed era andato alla fermata.

Salito sul bus aveva trovato alla guida un vecchio amico di suo padre ancora attivo, l’aveva salutato,poi aveva contato quanti passeggeri erano a bordo.Poi avvicinandosi all’autista gli aveva chiesto prima con gentilezza ,quasi con un soffio di voce: “cedimi il posto e fammi guidare”

l’altro l’aveva guardato allarmato ma anche pensando ad uno scherzo, era un primo del mese ma non aprile!stava mandandolo a quel paese, quando Peppe gli puntò nel fianco la pistola giocattolo di suo figlio e fulmineo fece scattare la chiusura di sicurezza alle porte.

Poi preso il posto dell’autista urlò ai passeggeri di non preoccuparsi c’era un cambio di programma l’azienda proponeva un giro panoramico per la città!  Stavano provando a protestare, quando l’autista fece notare loro la pistola e li prego di non fare sciocchezze,di consegnare i telefonini .Poi in modo rassicurante e paterno disse loro che tutto sarebbe andato bene…glielo prometteva!

Una signora anziana iniziava a sentirsi male ma una giovane subito le passò la sua bottiglietta d’acqua…Peppe cominciò a raccontare la storia della medaglia a suo padre, l’autista al suo fianco si commosse ricordando l’episodio, poi al dramma della precarietà lavorativa del giovane pensò ai suoi figli e così gli altri passeggeri ,tutti vivevano la nuova piaga della contemporaneità:il precariato!Per empatia compresero e decisero di non denunciare l’accaduto.

Il vecchio autista  alla fine della corsa, fatti scendere tutti i passeggeri , abbracciò Peppe

che intanto si stava sciogliendo in un pianto liberatorio:AVEVA GUIDATO UN BUS COME SUO

PADRE! E gli disse “ Hai fatto bene a non fermarti, ti giuro ti aiuterò, d’altronde tra 3 mesi andrò in pensione e ….” Non ti fermare,non fermiamoci c’è sempre un bus in partenza alla fermata!

più che affacciati alla finestra…affacciamoci sul mondo…che ha tanto bisogno  di noi….