Non ti muovere (Margaret Mazzantini) - Venerdì del libro

Creato il 14 ottobre 2011 da Stefania
Un libro triste. Di una tristezza latente. Non solo perchè il protagonista - Timoteo, stimato chirurgo - si trova al capezzale della figlia condotta in ospedale a seguito di in un incidente con il motorino quando per la vita di quell'uomo così stimato, così forte, così importante ma così fragile nel suo intimo.
E' la storia di una famiglia che probabilmente non è mai stata tale. La storia di un amore proibito, rubato, clandestino, tanto profondo quanto controverso. Un amore che ha lasciato il segno e che non appartiene a quella famiglia ma solo a lui, a Timo.
Per questo Venerdì del libro diHomeMadeMamma ho scelto Non ti muovere per redimere la Mazzantini dopo averla stroncata all'indomani della lettura del suo ultimo libro. Non che abbia bisogno del mio parere sui suoi libri, ci mancherebbe, ma visto che questa volta la lettura mi è piaciuta mi è sembrato giusto dirlo.
Dopo avermi stregata con "Venuto al mondo", dopo avermi delusa con "Nessuno si salva da solo", Margaret Mazzintini è tornata a coinvolgermi con questo libro. L'avevo regalato nel mese di luglio dello scorso anno ad una mia amica per il suo compleanno e quest'anno, sotto l'ombrellone, l'aveva ancora con se facendo fatica a leggerlo... Ma, come si sa, il feeling che si instaura con i libri è molto personale. E quella lettura che lei è riuscita a portare a termine in oltre un anno io l'ho consumata in pochi giorni.
Lo stile della Mazzantini è pienamente confermato: uno stile crudo, forte, intenso, violento a tratti. I personaggi sono dipinti con i toni più crudi che si possano trovare mettendo in evidenza le loro debolezze di persone come tante malgrado un'immagine di un certo tipo al cospetto degli altri.
Timoteo è il primario del reparto di chirurgia dell'ospedale in cui lavora da sempre. Sua moglie Elsa è in viaggio per lavoro ed ha lasciato sua figlia quella mattina con il solito "ciao" detto prima di andare a scuola. In motorino. E accade una fatalità. Un incidente stradale che sorprende Angela, questo è il nome della ragazzina, senza il casco allacciato. Momenti di paura, di terrore. Il terrore di un uomo, un padre, che davanti a sua figli si trova annientato, violentato nel suo intimo perchè è come se con quell'incidente dovesse pagare qualche cosa che è stato e che è rimasto in sospeso.
Il libro alterna la narrazione dei momenti in ospedale, con Angela sotto ai ferri, con il racconto che Timoteo fa della sua storia. Una storia che parte prima della nascita di Angela, quando era già sposato con la madre di sua figlia. E' lì che inizia quello che mai avrebbe pensato potesse capitargli.... E nel mentre sua figlia lotta tra la vita e la morte, Timoteo percorre i tratti salienti di quella storia che l'ha segnato per sempre. Lo fa rivolgendosi ad Angela. Angela che non può sentire. Angela che non saprà mai. Non saprà mai che uomo è, realmente, suo padre. Non saprà mai che in casa si sente un "accessorio", un "soprammobile" o poco più. Non saprà mai quanto quell'uomo che chiama amorevolmente "papo" sia capace di amare. Un amore profondo, il suo. Che arriva dalle viscere per esplodere in modo tanto violento da fare male. Un amore che fino ad allora gli era sconosciuto e che ha lasciato sulla sua pelle, sulla sua anima, segni profondi ed incancellabili.
Il libro è a tratti volgare, pesante... Ma questa cosa non mi ha disturbato tanto quanto è successo con "Nessuno si salva da solo" dove è un continuo rincorrersi di volgarità (secondo me). E non mi ha disturbata perchè credo che siano dei passaggi che danno ancora più intensità alle situazioni che vengono narrate. Le rendono "vere", meno romanzate di quanto non lo sarebbero state con un linguaggio più rosa e romantico. Perchè di rosa e romantico, in diverse parti della storia, c'è ben poco.
So che da questo libro è stato tratto un film ma io non l'ho visto e non ho intenzione di vederlo. Spesso capita che i film che propongono trame di libri di successo risultano deludenti e io voglio restare con quel sapore di "vero" e di "vivo" che il libro mi ha lasciato addosso.
Il libro è stato pubblicato nel 2008 ma io ho letto una ristampa del 2010. Non ho letto i libri di questa autrice in ordine di uscita, come spesso mi capita di fare ma avendo avuto tra le mani quanto di meglio (secondo me, è ovvio) lei abbia scritto e quanto di peggio sia seguito, mi sento di posizionare questo libro tra i due. Non all'altezza di "Venuto al mondo" e, per fortuna, non al livello di "Nessuno si salva da solo". ***Non ti muovereMargaret MazzantiniOscar Mondadori11.00 euro

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