Per non parlare dell’intolleranza ideologica e religiosa. Fino a un certo punto della mia vita ho pensato che le idee dovrebbero avvicinare e migliorare gli uomini e le religioni dovrebbero aiutarci a capire che siamo fatti tutti della stessa sostanza di cui è composto l’universo, per cui le tassonomie religiose dividono invece di unire il genere umano. Mi sbagliavo. Solo chi ha le fette di salame sugli occhi può negare che l’Islam sia intollerante verso ogni altra fede e non sono io a dirlo ma il Corano. Cercate la voce miscredenti per rendervene conto. Nello stesso tempo, riconosco che anche il cristianesimo è intollerante. Voltaire sosteneva che di tutte le religioni, quella cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare più tolleranza, ma ovviamente non è così. Giordano Bruno e Galileo, le streghe e gli eretici, i nativi dei nuovi mondi e gli atei hanno sperimentato sulla propria pelle cosa sia il fanatismo religioso. La storia della Chiesa è la dimostrazione lampante di come l’intolleranza costituisca uno strumento di conquista, distruzione e potere economico oltre che spirituale. Anche l’intolleranza sociale è una delle cause primarie della malvagità, delle guerre e della sofferenza nel mondo. Ne sanno qualcosa gli ebrei – che sono sempre stati perseguitati per la loro ricchezza e non per avere crocifisso Gesù Cristo – ed è paradossale che l’antisemitismo sia oggi così diffuso e becero tra gli “idealisti” che predicano la tolleranza. E già, è doveroso essere tolleranti con i palestinesi che fanno scoppiare le bombe sui bus o nei mercati israeliani ma è necessario cancellare dalla faccia della terra Israele, che lotta per la propria sopravvivenza. E vi ricordate quanta tolleranza c’era verso l’universo comunista, nonostante la feroce repressione della libertà individuale e i gulag, al tempo in cui molti giovani pensavano che gli Stati Uniti d’America fossero Satana e il socialismo l’Eden? Dovremmo ricordarcene prima di lapidare quelli che tacciamo di essere intolleranti, perché tolleranza e intolleranza sono soggetti agli umori temporali e alle mode. Prima di sputare sentenze e schierarci, domandiamoci quanti delitti siano stati commessi a causa dell’intolleranza e quanti, invece, se ne commettano in nome della falsa tolleranza. In conclusione, voglio ribadire la legittimità dell’intolleranza. Io sono intollerante, molto intollerante e non smetterò mai di esserlo. Voglio precisare, a scanso di equivoci, che non sono intollerante verso chi non la pensa come me o è diverso da me. Io non tollero i farisei, gli stronzi, i bugiardi, i traditori, i corruttori, i disonesti, i cretini, i prepotenti e quelli che predicano la tolleranza verso il male che mina le fondamenta della nostra società. Perché la tolleranza diventa un crimine quando si applica al male – come diceva Thomas Mann. Sono stato chiaro?
Per non parlare dell’intolleranza ideologica e religiosa. Fino a un certo punto della mia vita ho pensato che le idee dovrebbero avvicinare e migliorare gli uomini e le religioni dovrebbero aiutarci a capire che siamo fatti tutti della stessa sostanza di cui è composto l’universo, per cui le tassonomie religiose dividono invece di unire il genere umano. Mi sbagliavo. Solo chi ha le fette di salame sugli occhi può negare che l’Islam sia intollerante verso ogni altra fede e non sono io a dirlo ma il Corano. Cercate la voce miscredenti per rendervene conto. Nello stesso tempo, riconosco che anche il cristianesimo è intollerante. Voltaire sosteneva che di tutte le religioni, quella cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare più tolleranza, ma ovviamente non è così. Giordano Bruno e Galileo, le streghe e gli eretici, i nativi dei nuovi mondi e gli atei hanno sperimentato sulla propria pelle cosa sia il fanatismo religioso. La storia della Chiesa è la dimostrazione lampante di come l’intolleranza costituisca uno strumento di conquista, distruzione e potere economico oltre che spirituale. Anche l’intolleranza sociale è una delle cause primarie della malvagità, delle guerre e della sofferenza nel mondo. Ne sanno qualcosa gli ebrei – che sono sempre stati perseguitati per la loro ricchezza e non per avere crocifisso Gesù Cristo – ed è paradossale che l’antisemitismo sia oggi così diffuso e becero tra gli “idealisti” che predicano la tolleranza. E già, è doveroso essere tolleranti con i palestinesi che fanno scoppiare le bombe sui bus o nei mercati israeliani ma è necessario cancellare dalla faccia della terra Israele, che lotta per la propria sopravvivenza. E vi ricordate quanta tolleranza c’era verso l’universo comunista, nonostante la feroce repressione della libertà individuale e i gulag, al tempo in cui molti giovani pensavano che gli Stati Uniti d’America fossero Satana e il socialismo l’Eden? Dovremmo ricordarcene prima di lapidare quelli che tacciamo di essere intolleranti, perché tolleranza e intolleranza sono soggetti agli umori temporali e alle mode. Prima di sputare sentenze e schierarci, domandiamoci quanti delitti siano stati commessi a causa dell’intolleranza e quanti, invece, se ne commettano in nome della falsa tolleranza. In conclusione, voglio ribadire la legittimità dell’intolleranza. Io sono intollerante, molto intollerante e non smetterò mai di esserlo. Voglio precisare, a scanso di equivoci, che non sono intollerante verso chi non la pensa come me o è diverso da me. Io non tollero i farisei, gli stronzi, i bugiardi, i traditori, i corruttori, i disonesti, i cretini, i prepotenti e quelli che predicano la tolleranza verso il male che mina le fondamenta della nostra società. Perché la tolleranza diventa un crimine quando si applica al male – come diceva Thomas Mann. Sono stato chiaro?