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Non verbale: la dilatazione delle pupille come predittore di buone decisioni

Da Genna78

Non verbale: la dilatazione delle pupille come predittore di buone decisioni

Non verbale: la dilatazione delle pupille come predittore di buone decisioni
Ciao,
hai ascoltato il podcast dedicato allo "studio
del linguaggio non verbale"? No? prima di
leggere i risultati di questo studio dovresti
ascoltare e leggere quel materiale, altrimenti
non ti sarà chiaro come mettere in pratica i
consigli di questo studio. Tempo fa abbiamo
parlato della dilatazione delle pupille come
"finestra verso l'anima", essendo un tipo di
risposta completamente fuori dal nostro
controllo...
...ogni volta che l'attivazione dell'organismo
cresce (aurasal in termini tecnici) le pupille
tendono a dilatarsi. Detto in termini che tutti
possono comprendere: "ogni volta che ti stai
emozionando (nel bene o nel male) le pupille
tendono a modificare la loro dimensione". In
un recentissimo studio (Murphy e coll. 2014)
è stato chiesto ad alcuni soggetti di guardare
un insieme di puntini su uno schermo...
...questi puntini praticamente rappresentavano
una serie di decisioni possibili che i soggetti
potevano prendere. In pratica dovevano decidere
in quale direzione muoversi, anche se i puntini
gli oscuravano la vista. I ricercatori hanno
notato che i soggetti che prendevano migliori
decisioni erano quelli le cui pupille restavano
pressoché inalterate, cioè non diventavano
più grandi segnalando forti "attivazioni".
Da un punto di vista concettuale sembra un po'
la scoperta dell'acqua calda. E' chiaro a tutti che
chi si emoziona troppo prende pessime decisioni,
è qualcosa che in un modo o nell'altro abbiamo
sperimentato tutti nella vita. Ed è altrettanto
chiaro che se vediamo una persona "agitata"
possiamo dedurre dal grado di "agitazione" se
è nello stato adatto per prendere decisioni
buone o meno!
Quindi, rifacendomi al podcast 39, questo studio
non serve tanto a darti l'ultima dritta segreta sul
linguaggio non verbale. Qualcosa che se sai come
osservarla può renderti in grado di leggere nella
mente delle persone... non ti serve a questo, anche
perché è davvero difficile vedere le variazioni
minime della pupilla e soprattutto tenerne conto
durante una normale conversazione...figuariamoci
in un contesto di "decisioni complesse".
Questo dato però sarà di certo utilissimo a chi
studia seriamente il non verbale e cerca delle sue
applicazioni pratiche ed utili. A me ad esempio è
subito venuto in mente di usare questo tipo di
osservazioni per migliorare tutti quei lavori
dove la presa di decisione va a discapito delle
vite umane. Come ad esempio i piloti di aerei
ed i controllori volo...si potrebbero mettere
dei sensori in grado di monitorare le loro
pupille...
...e poi vedere quando prendono buone decisioni
e quando no. Addirittura sugli aerei potrebbe
esserci un collegamento fra questo "sensore" e
le torri di controllo, dopo un tot di dilatazioni
anomale potrebbe mandare un segnale alla torre
per spiegare che il pilota ha dei comportamenti
(di attivazione) anomali e quindi cercare di
capire meglio il problema. Lo stesso potrà
essere fatto sulle auto, in modo che tutti i
sistemi intelligenti possano mettersi in moto.
Si lo so cosa stai pensando, che in questo modo
aumentiamo il "controllo sociale". In effetti se
ci penso anche nella mia professione (come ti
avevo già anche mostrato) sarà possibile avere
questi sensori/telecamere in grado di osservare
il non verbale dei pazienti in tempo reale per
poi farne valutazioni a posteriori e migliorare
gli interventi terapeutici (cosa utile in ogni
professione di aiuto)...
...però il "controllo sociale" non piace a nessuno!
immagina la faccia dei piloti, sapere che qualcuno
sta continuamente valutando il loro stato emotivo
non li mette di certo a loro agio. Una cosa è se
un cliente viene nel mio studio, sa perfettamente
che lo scruterò in un certo modo ed è parte del
nostro contratto... ma un pilota? Ok siamo tutti
d'accordo che potrebbe essere pericoloso da
un punto di vista sociale...però...
...potrebbe essere altrettanto vantaggioso avere dei
parametri su quando prendiamo buone o cattive 
decisioni, soprattutto quando queste prendono in
causa la vita di altre persone. Siamo nuovamente
di fronte al classico dilemma della tecnica moderna:
è lo strumento in se ad essere malvagio? mai! è
sempre la sua applicazione ad esserla o meno. Se
qualcuno, ad esempio, utilizza questi dati per vedere
quando prendi buone decisioni alla guida non mi
sembra uno scopo negativo...
...potrebbe esserlo se i governi utilizzassero poi
quegli stessi dati per creare una gerarchia sociale
di buoni e cattivi decisori. O peggio ancora usarli
per persuaderci del fatto che votare per un partito
è la scelta desiderata. Insomma si tratta sempre
dello stesso problema etico che si ha ogni volta
che si maneggiano oggetti potenti. E' come
sempre "tutto nelle nostre mani"!
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A presto
Genna

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