Michelangelo, Il Serpente di Bronzo,
Cappella Sistina
L'articolo fa riferimento ad un episodio biblico (Numeri 21:5-6). Gli israeliti sono usciti dall'Egitto e sono nel deserto; non c'è pane e non c'è acqua, e il popolo si lamenta:
Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatti uscire dall'Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c'è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».Dio aveva in precedenza risposto ad una lamentela simile facendo sgorgare acqua da una roccia percossa con un bastone da Mosè, ma stavolta ha perso la pazienza e punisce il lamentoso popolo eletto:
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti velenosi i quali mordevano la gente e un gran numero d'Israeliti morì.
La storia è alquanto assurda e prosegue con gli israeliti morenti che chiedono a Mosè di intercedere per loro con Dio; Dio non ferma i serpenti (troppo facile!), ma ordina a Mosè di costruire un serpente in bronzo e di metterlo su di un palo: tutti coloro che, morsi da un serpente, guarderanno il serpente di bronzo sopravviveranno...
Insomma, la solita storia assurda dell'Antico Testamento, la cui rivelazione è incompleta, che va letto attraverso una chiave allegorica invece che letterale, che va interpretato alla luce della predicazione di Gesù, eccetera, giusto?
Sbagliato. Perché in questo caso si tratta di un episodio "storico" (o meglio, che i cristiani devono considerare tale), in cui Cristo, il Figlio di Dio, mandò effettivamente dei serpenti a uccidere chi si lamentava.
E chi lo dice, un fanatico fondamentalista? Fate voi, perché si tratta di Paolo di Tarso (1 Corinzi, 10:9):
Non mettiamo alla prova il Signore [Cristo, nell'originale greco], come fecero alcuni di essi, e caddero vittime dei serpenti.Dunque chi "mette alla prova Cristo", ad esempio lamentandosi di non aver da mangiare e bere, rischia il morso di serpenti mandati da Gesù...
Steve Wells, «So it was Jesus that sent the serpents to bite people for complaining!», Dwindling in Unbelief, 23 maggio 2012