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“Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri”. Sono parole di Paolo Borsellino, pronunciate pochi giorni prima della sua uccisione.
Non voglio il silenzio è il titolo (condivisibile!) di quello che si definisce Il romanzo delle stragi, di Patrick Fogli e Ferruccio Pinotti. Un viaggio attraverso reticenze ufficiali, depistaggi di servizi segreti, mezze verità che tentano di affiorare nei risvolti delle tristi cronache che sempre avvolgono tante vicende italiane.
Patrick Fogli ci ha abituato a questo tipo di romanzi, in cui comunque la trama non funge da semplice “dimostrazione di una tesi”, ma viene elaborata con sapienza e maestria, dando vita ad appassionanti noir civili, con i giusti ritratti di protagonisti e gli ottimi toni narrativi. Anche a noi non piace il silenzio, non ci piace non poter mai dire in questo Paese: ecco come sono andate davvero le cose!
Non voglio il silenzio, Patrick Fogli e Ferruccio Pinotti, Piemme
Un uomo e la sua storia. La storia di una parte della sua vita. L’ultima, forse. Una storia che inizia con la telefonata di una sconosciuta che gli dà appuntamento in un’aula di tribunale. L’aula di tribunale in cui qualcuno la uccide insieme al suo cliente, imputato per traffico di droga, e a due poliziotti. Un assassino a volto scoperto che dopo aver sparato, davanti a tutti, si toglie la vita. Comincia qui, la storia. Da quelle pallottole in un’aula di giustizia. E da una parola sussurrata all’orecchio, un istante prima di morire. Tre sillabe, sei lettere. Un nome. Solara. La prima tessera di un domino al contrario o l’ennesima tappa di qualcosa che si è messo in movimento molto tempo fa. Forse, il giorno in cui ha sentito quel nome, l’uomo avrebbe dovuto lasciar perdere. Forse, oggi che racconta, sa che avrebbe dovuto lasciar perdere. Ma ormai è tardi. Ormai è accaduto e non resta che far sapere quello che è successo. Che quelle tre sillabe, sei lettere, quel nome lo riporta di colpo al pomeriggio in cui sua moglie perde la vita in un incidente stradale. E ancora più indietro, a un giorno di un’estate siciliana in cui una bomba fa saltare per aria in un cortile di Palermo la vita di un magistrato e quella della sua scorta. Venticinque anni di coincidenze racchiuse in un’esplosione. La scatola magica in cui un potere nuovo trova le radici della sua fondazione. Radici antiche, che vanno ancora più indietro. Radici lontane, che sono altre tessere dello stesso domino. Fino ad arrivare alla prima. Quella che regge la catena. Quella che nessuno, nel Paese delle storie dimenticate, deve sapere chi tiene in mano.
il sito dedicato al libro:
http://www.nonvoglioilsilenzio.com/home.htm