Sembrano quasi i saldi dell´anima. Ci si butta via sulle strade, ci si abbandona alla gente sbagliata con le braccia che tremano e le sere che curvano verso il punto cieco in cui ti nascondi. Ci si mostra, come in vetrina, e si cerca di nascondere il piú possibile il cartellino che tutti cercano per primo, di quanto costiamo. Sembriamo quasi vicoli ciechi, strade spezzate, passaggi a livelli inceppati. Giri e sei sempre lí in mezzo ai saldi di te stesso che sfogli un futuro che sono copie sbiadite di ció che ti aspettavi. E chi ti prende, in mezzo a tutto il vortice, chi resta fermo a porgerti una mano, a dirti " non voleró per te".
La veritá é che non siamo mai stati cosí soli in mezzo alla gente, e tanti cari sono ormai solo gente e preferiamo le cuffiette alle orecchie o pagine elettroniche come questa al confronto, al dialogo, alle critiche, alla compagnia fatta di sola compagnia. Non siamo piú preparati a confidarci perché non vediamo fiducia negli sguardi, forse troppo egoismo, non siamo piú pronti perché conosciamo il dolore che spezza le cose fragili. E sorrisi veri sbocciano ad ogni istante, coglierli é sopravvivere.
Ma é cosí questa vita mordi e fuggi, questo strappa e reincolla, questo oggi senza domani che poi ci lascia impreparati, é cosí un terno a lotto e neanche volendo potremmo giocarci i numeri preferiti. Stiamo fermi ma viaggiamo da un punto all´altro il tanto che basta per perdere i riferimenti, per lasciarci addosso qualcosa, per avere qualcosa da raccontare e biglietti obliterati da conservare che finiranno al macero tra sessanta anni. Un passo, una virgola, fallo, scusa, dammi, mai piú, eccomi, uno schiaffo. Una centrifuga di parole, dossi di labbra, voce stanca. Siamo qui, tra metri di boutique che ci cerchiamo, che speriamo di essere come appariamo, giriamo il mondo dalla parte sbagliata, giriamo lo sguardo verso i curiosi e giriamo il cartellino del prezzo. Non voleró per te.