Li vedo sempre a spasso con nipotini anche piccolissimi.
Stanchi i nonni, a volte un po' corrucciati, attenti, all'erta e qualche volta borbottare.
Deve essere una gran comodità averli vicini, sapere di poterci fare un conto.
Noi abbiamo i nonni lontani.
Ma se anche fossero vicini le cose cambierebbero poco, per lo meno per quanto riguarda i miei.
Da sempre promulgatori di una non definitissima indipendenza, ci hanno cresciute dicendo che poi ognuno nella vita deve fare tutto quello che può, ma basandosi unicamente sulle proprie possibilità e capacità, e che non si può, proprio no, delegare ad altri ciò che è in capo a noi.
Anche perchè gli altri potrebbero avere altro da fare.
Così quando mia sorella ha avuto la prima figlia hanno detto chiaramente che non sarebbero stati disponibili a lunghe sessioni di babysitteraggio: erano lontani e non si sarebbero spostati, ma se anche fossero stati vicini le cose non sarebbero andate diversamente.
Detto così sembra la teoria della solitudine, in realtà, del buono c'è.
C'è che davvero ti ingegni a cercare soluzioni, c'è che fai i conti tra volontà e possibilità e che impari a gestirti meglio di una multinazionale. Una scuola, insomma.
C'è anche, e questo a me rilassa moltissimo, che non si creano obblighi e conflitti. Dire a una nonna che non sta curando bene tuo figlio non è semplice; rimbrottare un nonno perchè non gioca abbastanza con il pargolo e non capisce di cosa il pupo ha bisogno ha quasi del paradossale.
Per cui, molto sinceramente dico che se anche fossero disponibili, vicini, comodi, io non lascerei mio figlio ai nonni. Chiederei assistenza una sera ogni tanto o per la vera emergenza, questo sì, ma non vorrei impegnarli tutti i giorni per diverse ore.
Mi piace mantenere un margine di libertà, mi piace che non ci siano intromissioni, che non ci siano obblighi. Ho visto mamme sbroccare perchè la nonna voleva andare dal parrucchiere: no, non ci vai, altrimenti chi lo tiene il bambino? O nonni partire per vacanze forzate, non desiderate, perchè al bimbo fa bene cambiare aria. Ma ai nonni, chi ci pensa? Ho anche sentito terribili confronti su quale nonna è più brava e discussioni di coppia che quando è dai tuoi poi guarda come torna o mariti rassegnati a lunghissime presenze di suocera, con tutto ciò che ne consegue.
No.
Mi piace anche molto sapere che i nonni hanno una loro vita, hobby, cose da fare, impegni; sapere che il loro compito di genitori (che è pesante e lo sappiamo) l'hanno già fatto e per molti più anni di noi, sono già passati attraverso cose che noi ancora non immaginiamo e spesso ci hanno sofferto, si sono preoccupati, stancati. Fargli ripercorrere il tutto a me sembra quasi una cattiveria.
Senza i nonni, le cose si complicano è vero, ma si fanno lo stesso.
I bambini cresceranno anche al nido o in compagnia di una tata e vedranno i nonni non come i sostituti dei genitori, ma come nonni: quelli che un po' li viziano, quelli che hanno cose da raccontare, quelli che di cartoni animati non sanno niente eppure conoscono giochi, sanno scherzare, conoscono luoghi bellissimi per passeggiare e sanno l'arte della sorpresa, del piccolo regalo, delle coccole e del cioccolato.
Piccole cose che non sarebbe possibile avere tutti giorni e che rendono i nonni quasi magici.
Diversi dai genitori, appunto.