Povere noi/loro! Quando ho aperto il blog trovavo sgomentevole – quale nuora (fortunatissima, purtroppo ex) e suocera tranquilla, peraltro di generi – che tra due donne fornite di comune buon senso potessero stabilirsi ripulse e incomprensioni così drammatiche. Indagando poi con zelo nel mio giro di suocere con nuore qualcosa ho sì trovato, ma a livello di antipatie e frizioni piuttosto modeste.
Il campione non era abbastanza rappresentativo perché le testimonianze raccolte in rete, i commenti dei lettori (compreso un neo padre che si lamentava della “gelosia” della compagna, la quale evitava persino di far visita con il piccolo alla di lui madre) e i pareri degli esperti confermano la tesi di una rivalità quasi “genetica” tra le due donne, predisposte a contendersi il primato sul figlio/marito e a tener stretta/sottrarre la prole.
La mia convinzione è che si tratti di pulsioni emotive situate nella zona per così dire antica del cervello: donne moderne e ragionevoli dovrebbero riuscire a tenerle sotto controllo, in nome della civiltà e del reciproco interesse. Ma è chiaro che pecco di ottimismo. Quanto alla nonna autrice della frase, non possiamo purtroppo sapere se è stata lei a mostrarsi invadente oltre misura e la nuora tenta di difendersi, oppure se quest’ultima è una madre ansiosa e possessiva, che non vuole condividere l’affetto della figlioletta.
Malissimo in ogni caso. E’ notorio, infatti, ma mette conto ripeterlo, che i bambini crescono meglio quando beneficiano dei tanti stimoli offerti da rapporti parentali estesi. La relazione con i nonni riesce in ciò fondamentale.
Archiviato in:"Bravi" nonni, Riflessioni