Nonostante gli italiani

Creato il 12 agosto 2010 da Albino

E cosi’, domani ritorno in Italia. Via Amsterdam con KLM naturalmente, perche’ come ogni buon Italiano che viva all’estero sa bene, via Roma non ci si deve passare mai. Tipo, tra me e mio fratello credo c’abbiano perso i bagagli a Roma almeno tre volte a testa, e contiamo pure il fatto che da anni ormai, per principio, noi da Roma non si passa piu’.

Questa cosa di Roma mi ha sempre affascinato (cioe’, quando ci sto distante – se mi avvicino mi fa incazzare). Intendo dire: guardate dov’erano e guardate dove sono. Cioe’, i romani hanno inventato tutto, dall’alfabeto che usiamo al diritto a… tutto. La cultura occidentale e’ basata su Roma, con buona pace di americani, inglesi, tedeschi e soprattutto francesi. Ti aspetteresti che questo genio avesse dato un qualche vantaggio ai romani, una qualche esperienza collettiva, sociale. E invece, il romano medio del 2010 ha il quoziente intellettivo della scimmia. Come hanno fatto a ridursi cosi’?

E la stessa cosa vale a Venezia, badate. Venezia, culla delle arti e della musica e del teatro. Venezia che commerciava con la Cina mille anni fa, Venezia che nel 1500 era la citta’ piu’ popolosa del mondo, Venezia che per secoli e’ stata la meta piu’ VIP del pianeta, la Venezia di Marco Polo, di Casanova, di Vivaldi. Venezia che ha portato in Europa il caffe’, Venezia che ha insegnato al mondo come si lavora il vetro, Venezia che ha creato secoli fa da una laguna l’opera di ingegneria idraulica piu’ importante della storia. Cos’e’ Venezia adesso? Una macchina da soldi in rovina, un covo di capre che fa il paio con le scimmie di Roma.

E’ triste questa cosa. Triste perche’ vedi queste carovane di turisti giapponesi che partono per visitare Roma, o Venezia. E pensi, orgoglioso, “eh, loro queste cose non le hanno”. Poi pero’ quando tornano in Giappone ci parli insieme, ascolti la loro esperienza, rispondi alle loro domande. E ti rendi conto di quello che le guide turistiche raccontano loro in giapponese quando si trovano di fronte ai monumenti.
Davanti al Colosseo, tu pensi che le guide giapponesi raccontino “Il colosseo e’ stato creato nell’anno tot dall’imperatore tot…”. Certo. Poi chissa’, magari ti aspetti che parlino della storia, raccontino lo stile, l’arte classica, che si limitino a parlare dei leoni, pollice verso, menate. Nossignori. Le guide giapponesi vanno oltre, raccontano fatti. Danno informazione, fredda informazione. E soprattutto, ricordano sempre, continuamente, che le opere d’arte che i turisti stanno ammirando non sono opera italiana, sono opera di passate civilta’. I giapponesi sanno bene che i latini non sono i romani, che i serenissimi non sono i veneziani.

Per noi e’ uno schiaffo, quando ti senti dire da un giapponese “bella piazza San Marco, ma la guida ci ha detto che il Comune non ha i soldi per pulirla”. Oppure “bello il Colosseo, ma la guida ci ha detto che il traffico lo sta corrodendo”. E poi, l’immancabile “la guida ci ha detto sempre di stare attenti agli abusivi, ai borseggi, e di controllare il conto al ristorante”.

Gia’. Sono tutte cose che ti riportano con i piedi per terra. Tu giri il mondo, italiano, guardando tutti (ma proprio tutti) dall’alto della tua storia millenaria, della tua arte, della tua cultura. Solo che, italiano, quella cultura non e’ tua, quell’arte non e’ la tua. Non lo e’ mai stata. Quelli sono monumenti di passate civilta’ che tu hai trovato nel tuo territorio di nascita. Venezia e’ opera della Repubblica Serenissima, il Colosseo dell’Impero Romano. L’Italia non ha creato niente, semmai ha distrutto. Pensi che l’Italia sia piu’ vecchia del Giappone, ma in realta’ e’ piu’ giovane dell’Australia. Questo ricordano le guide giapponesi.

Canova, Catullo, Dante, Giulio Cesare non furono mai italiani. Gli italiani sono Maria de Filippi, Berlusconi, Fabrizio Corona. Gli italiani sono il veneziano che bestemmia ai turisti in vaporetto, il comune corrotto che si frega i soldi in consulenze invece di restaurare, il ristoratore romano che incula i giapponesi. Poi vabbe’, certo, l’Italia e’ anche quel paese che viene ricordato in tutto il mondo per canzoni come Volare, o per film come La dolce vita. Ma e’ appunto roba vecchia di decenni, perche’ sono decenni che siamo diventati inutili, che ci limitiamo a vivere di rendita sul nostro passato.

Triste da dire, ma e’ cosi’. E soprattutto, triste perche’ quando tornano dall’Italia i giapponesi ti fanno velatamente notare che devi abbassare la cresta. Che loro sono andati li’ solamente per vedere le spoglie di passate civilta’. Nonostante gli italiani.



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