Si è spento nella giornata di ieri, 28 gennaio, a Cornish, New Hampshire, cittadina nella quale si era rifugiato, nel 1953, per sfuggire al successo ottenuto con la pubblicazione di Il giovane Holden, il novantunenne scrittore americano J.D. Salinger. Stando alle dichiarazioni del figlio, la morte sarebbe dovuta a cause naturali.
Indiscusso innovatore del romanzo di formazione, con l’indimenticato (e, ahimè, troppo spesso imitato) Giovane Holden, ma anche autore di nove, meravigliosi, racconti, e di una coppia di discreti romanzi brevi, Salinger conduceva da anni una vita ritirata: la sua ultima apparizione pubblica risaliva agli anni ’80, quando, indispettito dal tentativo di pubblicazione della sua biografia non autorizzata In Search of J.D. Salinger, aveva improntato una causa contro l'autore Ian Hamilton (1). L’ultima intervista era invece datata 1974, anno in cui l’autore di Il giovane Holden aveva inaspettatamente accettato di rispondere alle domande di un giornalista del "New York Times".
Salinger lascia i tre romanzi Il giovane Holden (1951), Franny e Zooey (1961) e Alzate l’architrave, carpentieri e Seymour. Introduzione (1963), l'antologia Nove racconti (1953)(2), e, forse, una serie di opere mai pubblicate; in mancanza di dati certi, e rifiutandoci di insinuare -come molti hanno già fatto e stanno facendo- un nesso tra la sua "invisibilità" e il suo successo duraturo, non ci resta che ricordarlo per questo.
(1) La biografia è infine stata pubblicata in edizione rivista, priva delle parti che in origine facevano riferimento a corrispondenza e documenti privati di Salinger. (ed It: Ian Hamilton, In cerca di Salinger, Minimum Fax, Roma 2001).
(2)Tutte le opere di J.D. Salinger sono edite in Italia da Einaudi.