Dopo aver minacciato tramite il suo canale YouTube di far piovere tempeste di fuoco sul "quartier generale della guerra" - cioè Washington DC - la Corea del Nord dice che ora si riapre un impianto utilizzato per fare plutonio per uso militare.
Le bellicose minacce da parte di Pyongyang contro la Corea del Sud e gli Stati Uniti non sono una novità. Ma gli ultimi eventi verificatisi, celano forse qualcosa di diverso?
E' difficile separare le spacconate della Corea del Nord dalle vere intenzioni della dirigenza, ma l'ultima escalation, a seguito dell'introduzione di nuove sanzioni delle Nazioni Unite in risposta al test di febbraio, è insolita. Il 3 aprile, per esempio, ai lavoratori coreani del Sud è stato impedito di entrare nel parco industriale di Kaesong, dove le due nazioni operavano congiuntamente. Ciò non avveniva dal 2009.
No-dong missiles
Di concreto, però, c'è la mossa più importante, quella del 2 aprile, con l'annuncio che priorità della nazione è di "riaggiustare e riavviare tutti gli impianti nucleari" a Yongbyon, a circa 90 chilometri a nord della capitale. Il sito, che ospita un piccolo reattore che ha prodotto delle scorte della Corea del Nord di plutonio per uso militare, era stato chiuso nel quadro di un accordo deciso nel 2007 durante i "colloqui a sei" che coinvolgono le due Coree, Cina, Giappone, Russia e Stati Uniti.Ma potrebbe, la Corea del Nord, effettivamente schierare le proprie forze armate contro Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti?Tutto questo dipende dal fatto che la Corea del Nord è riuscita a realizzare un dispositivo miniaturizzato che può essere distribuito su i suoi missili balistici, come ha fatto valere dopo il test nucleare di febbraio. I funzionari degli Stati Uniti sembrano prendere sul serio la minaccia. Descrivendo quelli della Corea del Nord come comportanti rappresentanti un "pericolo reale e chiaro", il 3 aprile il segretario alla Difesa americano Chuck Hagel ha ordinato il dispiegamento di un avanzato sistema di difesa missilistica sul territorio statunitense di Guam.
Tuttavia, dato che Pyongyang non ha ancora testato le capacità di un eventuale missile intercontinentale, la minaccia per gli Stati Uniti sembra remota. Corea del Sud e Giappone hanno più da preoccuparsi, in quanto le loro città sono all'interno del raggio balistico dei missili No-dong Nordcoreani - ed è possibile che il paese abbia già costruito un dispositivo in grado di effettuare lanci in questo senso.
Tuttavia, il nuovo leader della Corea del Nord, Kim Jong-un, firmerebbe la condanna a morte del suo regime, se procedesse in tal senso. Anche una risposta militare convenzionale dagli Stati Uniti, che ha promesso di difendere i suoi alleati, devasterebbe la nazione già di per sé isolata e impoverita. Sarebbe dunque un atteggiamento assolutamente suicida.
.Il nuovo Vietnam
Il 5/4/2013 giunge la notizia che due missili a gittata intermedia sono stati trasportati sulla costa
orientale della Corea del Nord e posizionati sulla rampa di lancio. Un annuncio che ha seguito l'invito a tutte le ambasciate straniere presenti a Pyongyang ad abbandonare il paese in virtù della "fase delicata del momento".
Come già detto, la guerra nucleare sarebbe un suicidio per il Nord, sia perché il regime è ormai completamente isolato nella regione, sia perché, una volta sconfitto il dittatore, la popolazione si arrenderebbe. Ma allora, perché Kim Jong-un sembra voler far scoppiare la guerra a tutti i costi?
Definito da principio "l'uomo della distensione", Kim Jon-un ha invece la necessità di recuperare consensi tra chi non aveva mai sentito parlare di lui (causa un passaggio di consegne inatteso e rapidissimo) lo ha spinto a cercare un modo per riscattarsi. E quando c'è riuscito, dopo aver portato a termine due test missilistici e nucleari, ha alzato la posta in gioco cambiando le regole di una prassi cui la comunità internazionale si era ormai abituata: quella delle continue minacce.
Se il conflitto scoppierà, bisognerà far fronte prima alle conseguenze umane, sociali e ambientali dell'attacco nucleare del Nord, poi all'implosione di uno stato di 24 milioni di abitanti da anni prossimo al collasso, e infine fare i conti col riassestamento geopolitico dell'area. Che potrebbe condurre la regione verso una nuova Guerra Fredda.
Senza il cuscinetto di Pyongyang Pechino e Seul si troverebbero a gestire (con difficoltà) un confine comune. Ammesso che Tokyo e Mosca non decidano di partecipare in maniera attiva alla spartizione di questo territorio. A Sud, invece, la determinazione americana potrebbe spingere paesi come il Vietnam, le Filippine, o anche Taiwan, a "cacciare" la Cina dal Mare Cinese Meridionale, forti della convinzione di poter contare sull'appoggio Usa in caso di escalation. Un sostegno che gli americani farebbero fatica a negare, e che porterebbe i cinesi a usare la forza per farsi rispettare.
Dalla seconda Guerra di Corea, quindi, non può uscire nessun vincitore, e una catena di considerazioni sbagliate potrebbe portarci verso il consolidamento di un equilibrio dagli effetti paradossalmente peggiori di quelli di un'esplosione nucleare.
Il governo di Pyongyang ha inoltre specificato nel messaggio di oggi che potrebbe "non essere in grado di garantire la sicurezza delle sedi diplomatiche in caso di conflitto dopo il 10 aprile".
.Il contesto - Sanzionare & Logorare
12/3/2013 - Vengono approvate dal Dipartimento del Tesoro americano le nuove sanzioni contro la Corea del Nord. Viene così colpita duramente la banca per il commercio estero, accusata di "avere un ruolo di grande sostegno al programma per la realizzazione di armi per la distruzione di massa". La misura ha come obiettivo quello di ridurre le entrate utilizzate per sviluppare il programma nucleare nordcoreano.
Dopo averle definite "prova evidente" che il Palazzo di Vetro è condizionato dagli Stati Uniti, il giorno successivo, 13 marzo, la Corea del Nord respinge le sanzioni decise dal Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Ad annunciarlo un portavoce del ministero degli Esteri, citato dall'agenzia Kcna, secondo il quale le sanzioni mirano a far cadere il governo di Pyongyang "disarmandolo e soffocandolo economicamente". Il portavoce ha inoltre riaffermato il diritto di difesa e detenzione delle sue armi nucleari come deterrente. Lo scorso 7 marzo e dopo tre settimane di negoziati tra gli Stati Uniti e la Cina, l’unico alleato alla Corea del nord nella regione, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimita' nuove sanzioni contro la Corea del Nord, in seguito al terzo test nucleare effettuato da Pyongyang. Intanto la Cina ha invitato la Corea del Nord alla calma e alla moderazione dopo che lunedi' Pyongyang ha minacciato la guerra atomica contro i "suoi nemici" annulando tutti gli "accordi di non aggressione" con Seul.
Da quanto riportato dall'agenzia di stampa Kyodo News, il governo giapponese, venerdì 29 marzo, ha deciso di estendere a due anni le sanzioni unilaterali, che scadono il 13 aprile, contro la Corea del Nord. Le sanzioni che vennero introdotte nel 2006 includono:
- divieto di importazioni dalla Corea del Nord,
- divieto alle navi nordcoreane di attraccare nei porti giapponesi,
- controlli rigorosi sulle merci esportate in Corea del Nord.
Dopo il test nucleare nordcoreano avvenuto nel 2009 Tokyo annuncio' la totale cessazione delle attivita' commerciali con Pyongyang.
01/04/2013 - La voce della Russia: Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha ammonito l'esercito di non aprire il fuoco per primi contro la Corea del Sud, comunica martedì il canale tv della città cinese di Shenzhen, riferendosi ai mass media sudcoreani.
“Il comandante supremo della Corea del Nord Kim Jong-un ha intimato un ordine segreto alle truppe in avanguardia di non aprire per primi il fuoco in nessun caso per non offrire pretesti alla Corea del Sud e agli USA di “colpire come reazione” si dice nel comunicato del canale tv.
Precedentemente è stato comunicato che Kim Jong-un ha eseguito una serie di missioni nelle formazioni militari al confine con la Corea del Sud.
.Il solito fronte
Va riconosciuto che il nuovo equilibrio in cui le provocazioni coreane si sono inserite ha ulteriormente complicato la situazione. Nell'Asia odierna gli Stati Uniti stanno lavorando per rafforzare i legami con le potenze regionali, grandi o piccole che siano, sfruttando l'arroganza con cui la Cina si sta muovendo nella regione per presentarsi come un partner alternativo affidabile e rispettoso. Da qui la necessità di approfittare della crisi coreana per confermare la propria lealtà.
Una strategia che qualche risultato positivo lo ha ottenuto: la Cina, che non accetta "l'invasione statunitense nel suo cortile di casa”, né che gli Stati Uniti risolvano in piena autonomia il problema nordcoreano, per la prima volta si è allineata alla comunità internazionale sanzionando le provocazioni di Pyongyang.
Purtroppo, però, le sue implicazioni negative sono molte di più: le esercitazioni congiunte con la Corea del Sud e l'autorizzazione a far volare dei B-52 sulla Penisola hanno terrorizzato i nordcoreani, convincendoli che Washington si stesse preparando a un "nuovo Vietnam", e costringendo Kim a "fare sul serio", portando l'Asia sull'orlo della guerra.
In un turbinio di scambi che hanno incluso una recente telefonata dal presidente Obama al signor Xi, i funzionari dell'amministrazione americana hanno informato i cinesi dei dettagli circa i piani americani per l'aggiornamento di difese missilistiche e altre misure per scoraggiare le minacce sempre più bellicose da parte della Corea del Nord e del giovane leader Kim Jong-un.
La Cina, profondamente sospettosa del desiderio americano di riaffermarsi in Asia, non ha protestato, quando gli Stati Uniti hanno schierato navi e aerei da guerra nella penisola coreana. Quel silenzio, affermano i funzionari americani, attesta la crescente frustrazione di Pechino nei suoi rapporti con il Nord Corea e il riconoscimento che un eventuale sostegno a Pyongyang potrebbe alterare i suoi legami con Washington.
"La tempistica di questo è importante", ha detto in un'intervista Tom Donilon, consigliere per la sicurezza nazionale nella commissione Obama. "Sarà un importante esercizio tra Stati Uniti e Cina, all'inizio del periodo di Xi Jinping e all'inizio del secondo mandato del presidente Obama."
Inoltre, Donilon ha detto di ritenere che la posizione della Cina, nell'affare Corea del Nord, è in "evoluzione".
E' difficile giudicare se la Cina abbia veramente cambiato rotta sulla Corea del Nord: Pechino è apparsa dapprima convinta nel rispondere favorevolmente alle pressioni americane, per poi fare in seguito marcia indietro. La Cina, unico alleato forte del Nord-Corea, ha temuto a lungo che gli Stati Uniti avrebbero capitalizzato la caduta della leadership nordcoreana, ampliando l'influenza militare americana nella penisola coreana.
Né ha la Cina dato indizi circa le sue intenzioni nelle sue dichiarazioni pubbliche, esprimendo profonda preoccupazione per le crescenti tensioni facendo attenzione a non elevare la statura di Mr. Kim.
Analisti cinesi affermano che ci sarebbero dibattiti interni al partito comunista e all'esercito su come trattare con Kim, e su come imporre sanzioni economiche delle Nazioni Unite che la Cina ha firmato nel mese scorso.
Molti analisti dicono che le sanzioni non possono avere successo senza la cooperazione della Cina, dal momento che essa ha stretti legami commerciali con la Corea del Nord e in passato ha scelto di tenere a galla il suo governo, fornendo aiuti di carburante e significativo.
Anche se la Cina pare cooperare, non è chiaro fino a che punto si spingerà contro la Corea del Nord; alla luce di questo resta comunque il fatto che la Corea del Nord ha ignorato le suppliche della Cina di non effettuare il test nucleare avvenuto poi nel mese di febbraio, e che ha scatenato l'ultimo conflitto con gli Stati Uniti e la Corea del sud.
Nelle prossime settimane, la Casa Bianca invierà un flusso di alti funzionari in Cina per premere sul caso, a partire dal Segretario di Stato John Kerry, che si recherà a Pechino il prossimo Sabato, in un tour asiatico che lo porterà anche in Corea del Sud e in Giappone.
.Factbook CIA
Repubblica Democratica Popolare di Corea
- Leader supremo: Kim Jong-un (17 dicembre 2011 - in carica). È il più giovane capo di Stato al mondo
- Indipendenza dal 1945 (Conferenza di Potzdam) Dal 1950 al 1953 guerra di Corea conclusasi con l'armistizio firmato a Panmunjeom il 27 luglio 1953
- Area: 120.408 km2
- Popolazione: 24.720.40 (censimento demografico 2011)
- Aspettativa di vita: 69 anni
- PIL: 40 miliardi di dollari(stime 2010)
Manpower reaching militarily significant age annually:
male: 207,73
female: 204,553
GDP (purchasing power parity):
$40 billion (2011 est.) - country comparison to the world: 103
$40 billion (2010 est.)
$40 billion (2009 est.)
GDP (official exchange rate):
$28 billion (2009 est.)
GDP - real growth rate:
0.8% (2011 est.) - country comparison to the world: 166
-0.5% (2010 est.)
-0.9% (2009 est.)
GDP - per capita (PPP):
$1,800 (2011 est.) - country comparison to the world: 197
$1,800 (2010 est.)
$1,900 (2009 est.)
note: data are in 2012 US dollars
GDP - composition by sector:
agriculture: 23.1%
industry: 47.5%
services: 29.4% (2011 est.)
Labor force:
12.2 million - country comparison to the world: 44
note: estimates vary widely (2009 est.)
Labor force - by occupation:
agriculture: 35%
industry and services: 65% (2008 est.)