Nossignori

Creato il 23 novembre 2012 da Renzomazzetti

STELLA MARINA.

Quando abbiamo parlato di austerità, di un privilegio da dare ai consumi sociali rispetto ai consumi privati distorti, qualcuno ha pensato a una pura manovra economica; altri hanno gridato allo scandalo di una vita ”povera”; altri ancora ne hanno parlato come di un tradimento di classe. Nossignori; proprio in questa capacità nuova di indicare un modo nuovo di esistere, di consumare, di vivere insieme, sta il recupero di una piena autonomia anche culturale rispetto ad altre classi: di qui passa, non domani ma oggi, la possibilità di dare sbocchi positivi alla ricerca d’uguaglianza delle masse femminili e giovanili, che nella loro grande maggioranza non chiedono paritaria fruizione dell’esistente; ma chiedono nuovo in tutto: nei rapporti umani, negli spazi di solidarietà, nelle possibilità di cooperare in modo creativo alla costruzione dell’oggi e del domani. Anche di qui passa la saldatura fra ”risanamento” e ”rinnovamento” del Paese che implica appunto mutamento delle cose e delle coscienze. (Ricordo da un racconto di Tirella).

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C ‘ E’

Dio c’è, sopra i muri ha scritto una mano.

Senti che avvertimento! Lo sappiamo

che c’è. ‘O sapìmmo! C’è! Non bestemmiamo.

Egli è ubicumque: vicino e lontano.

Ma se lo cerchi al Rione Traiano,

ma se lo cerchi per dentro lo stramo

di quella vermicaglia o appeso al ramo

dell’albero sì demo e no cristiano;

ma se lo cerchi negli occhioni a vòngola

de sti belli macrò formicolanti

nei pii bordelli della Santafè;

ma se lo cerchi dove il Gava gòngola

entro le banche infiorate pei santi

della finanza, allora Dio non c’è.

-Eduardo  De  Filippo-


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