Nel giorno dell'anniversario del sequestro di Aldo Moro - trentasette anni fa - viene da pensare a questo uomo che aveva fatto del dialogo, della paziente tessitura, il tratto essenziale di un modo di far politica, in un apparente immobilismo e conservazione del presente, mentre, nella sostanza, quella politica permise, pur tra tante contraddizioni, l'apertura del governo del Paese a strati di società fino agli anni cinquanta esclusi dalla "stanza dei bottoni", a partire dal centro-sinistra dei primi anni sessanta, alla "solidarietà nazionale" e al rapporto con il Pci degli anni settanta. E con il passare del tempo da quel 1978, con il distacco progressivo da quegli avvenimenti - circostanza che permette anno dopo anno uno sguardo sempre più "storico" - emerge sempre di più, a mio parere, lo snodo fondamentale di quella data: è come se ci sia stata un'era "prima" e "dopo" Moro, perché, ricordiamolo, dopo la sua scomparsa, il Pci (nel 1979) uscì dalla maggioranza, nella Democrazia Cristiana ripresero vigore le correnti moderate e, poco dopo, emerse la leadership di Craxi in alleanza con quella Dc (Forlani e poi Andreotti), in funzione regressiva.
Nel giorno dell'anniversario del sequestro di Aldo Moro - trentasette anni fa - viene da pensare a questo uomo che aveva fatto del dialogo, della paziente tessitura, il tratto essenziale di un modo di far politica, in un apparente immobilismo e conservazione del presente, mentre, nella sostanza, quella politica permise, pur tra tante contraddizioni, l'apertura del governo del Paese a strati di società fino agli anni cinquanta esclusi dalla "stanza dei bottoni", a partire dal centro-sinistra dei primi anni sessanta, alla "solidarietà nazionale" e al rapporto con il Pci degli anni settanta. E con il passare del tempo da quel 1978, con il distacco progressivo da quegli avvenimenti - circostanza che permette anno dopo anno uno sguardo sempre più "storico" - emerge sempre di più, a mio parere, lo snodo fondamentale di quella data: è come se ci sia stata un'era "prima" e "dopo" Moro, perché, ricordiamolo, dopo la sua scomparsa, il Pci (nel 1979) uscì dalla maggioranza, nella Democrazia Cristiana ripresero vigore le correnti moderate e, poco dopo, emerse la leadership di Craxi in alleanza con quella Dc (Forlani e poi Andreotti), in funzione regressiva.
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