not in my brain

Da Tinynoemi
il mio cervello si dissocia.
si dissocia da tutto questo nichilismo.
si dissocia dall'esubero d'ansia che attanaglia questo tempo e questo spazio.
si dissocia dall'inconsistenza del demandare ad altri ruoli ed altri luoghi la propria responsabilità a vivere bene.
siamo la generazione fantasma.
non esistiamo perché siamo impegnati a capire il futuro che non c'è di quale passato vorrà vantarsi.
e ce ne andiamo, noi. ce ne andiamo dalle nostre vite.
speriamo nell'oasi di altri spazi e umori, meno logori e meno inconsistenti, dove andare a racimolare un po' di presente. e lo facciamo senza falsi miti, costretti come siamo a girare annichiliti con la frustrazione nelle tasche di quella ingombrante assenza del proprio sé, incastrato nelle radici recise ad un futuro vista mare.
chi parte pensa al calore che ha perso.
chi resta pensa al futuro a cui ha rinunciato.
nessuno vince, nessuno perde. sopravvive chi si ritaglia ora dopo ora il proprio metro quadro di bellità nelle priorità che si è dato per il presente.
vince chi si rifiuta di pensare che sia davvero tutto qui.
tanto è un gioco a somma zero quello della generazione fantasma, in cui non c'è più l'uomo tigre a combattere contro il male, né il grillo parlante a suggerire le risposte giuste. è un gioco d'intelligenza per cui non vince il più veloce, ma chi ha più pazienza.
ed è per questo che il mio cervello non ne vuole più sapere di tutta questa sciarada.
non c'è un rompicapo che valga il mio tempo. in qualunque tempo e modo voglia essere declinato quel qualunque contro-tempo che non mi permetta di ridere bene nel mio ora.

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