Nota a margine del mestiere del restauratore.

Da Chiara Lorenzetti

Poche righe, molta amarezza.
O disgusto, dipende.

Anno 2009/2010, il Ministero dei Beni culturali indice il bando per collaboratori restauratori, ovvero un curriculum di lavori fatti dalle ditte di restauro, da aggiungere alla scuola frequentata (ove frequentata) da inserire in un bando online. L’affanno di tutti, i costi sopportati da chi non si è ritenuto idoneo a redarre il bando da solo ma si appoggiò ad associazioni a pagamento, il tempo passato a contattare i direttori lavori per avere i documenti firmati, molti dei quali scomparsi, venne infranto il giorno dell’invio del materiale che coincideva con la chiusura del bando: il bando venne annullato.
Una beffa, al solito, si dirà, ricompensata da innovazione e fiducia.
A distanza di anni, con la registrazione dell’agosto 2014, il Ministero ci riprova, indicendo due bandi: il primo per collaboratori restauratori a cui, una volta terminate le verifiche e le caratteristiche di ogni restauratore partecipante al bando, far seguire un bando successivo, per i restauratori.

Il bando per collaboratori restauratori è partito, scaduto il 24/10/2014, e dall’ora non si sa più nulla.
La legge dice che entro il 30 Giugno 2015, tutto l’iter terminerà e l’Italia tutta avrà i suoi magnifici restauratori, di primissimo livello, i più meio di tutti!
Già, peccato che non si sappia più nulla, del primo bando si è persa memoria e noi restauratori siamo qui, con le pezze al sedere, in attesa di qualcosa che nessuno sa.
Nel frattempo si lavora lo stesso, indignati, offesi, mal pagati e non pagati.

L’italia paese di cultura, culla d’arte, l’Italia che disprezza e offende chi maggiormente la ama. Che sia poi così per tutti? Il destino di chi ama?

Io, nonostante tutto, non smetto di crederci.Chiarartè di Lorenzetti Chiara, ditta individuale di restauro. ( il mio sito qui) 

Chiara