Note di prosa - 16

Creato il 20 ottobre 2010 da Sulromanzo
Di Anna Costalonga
(..) “Smorta Sfinge, Giove conservi i tuoi cinque sensiLa tua vista si sta offuscandoRuta, mirra e cumino per la SfingePer purificare i suoi occhi intorbiditi!”La vecchia Sfinge si morse il labbro carnosoe disse “Chi ti insegnò a nominarmi?Io sono lo spirito, compagno di basto;Del tuo occhio io sono il raggio.“Tu sei la domanda senza risposta;se tu potessi vedere il tuo vero occhio,Sempre chiede e chiede;E ogni risposta è menzogna.Porta dunque la tua domanda nella natura,e in mille nature forgiala;Chiedi e chiedi, tu eternità vestita;Il Tempo è la falsa risposta.”Si alzò la gaia Sfinge,non rimase più accovacciata nella pietra;Si sciolse in nube purpurea,Si inargentò nella luna;Divenne spire di una gialla fiamma;Divenne fioritura di rossi boccioli;Divenne il fluire di onda schiumante:Divenne la testa di Monadnoc.E con mille vociParlò la signora universale“Chi dice uno dei miei significatiÈ padrone di tutto ciò che sono”
(da La Sfinge, di Ralph Waldo Emerson )

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