Nell'altro 10% dei casi diventa tutto molto complicato e gli errori tragici cui vai incontro sono due, di segno opposto seppure entrambi gravi: anotismo e ipernotismo.In caso di anotismo continui a non accorgerti di un fico secco e al termine di uno screening velocissimo in cui scansioni in un paio di secondi la STANZA - mobili, soprammobili, tende - LEI - vestiti, scarpe, capelli - lo status PULIZIA della casa - polvere, fughe tra le mattonelle, ditate sul televisore - ti conviene senza indugio arrenderti e rimetterti alla clemenza della corte.Il caso dell'ipernotismo però, che tra l'altro il vostro istinto di sopravvivenza vi spinge a cavalcare anche perché in quei momenti non siete in grado di farvi guidare da un pensiero razionale, può portare a conseguenze indefinibili a priori e di livello altissimo.
L'ipernotismo si conclama con l'avventata proposizione di tutta una serie d'ipotesi che dire campata in aria è volerle molto bene.«Ah sì, i capelli... più corti?»
«Naaa».
«Più chiari?»
«Naaa».
«Più mossi?»
«Naaa. Niente capelli».
«Orpo, niente capelli... sei più abbronzata, ecco, lampada?»
«Macché!»«Sei dimagrita!»
«Prendi per il culo?»
Qui anche l'ipernotista ha esaurito gli specchi cui abbarbicarsi e può soltanto innalzare una bandiera bianca immacolata di fronte all'ineluttabile disfatta delle sue miserabili tesi.
«Comunque, ho cambiato la lampada della piantana, l'ho messa a led».
Nel caso si aspiri a una sorta di riabilitazione postuma, tipo questa: «Ecco sì, in effetti c'è una luce diversa, è per quello che i capelli...» è meglio mantenersi a distanza di sicurezza.